Morta in Cina, tempi lunghi per fare rientrare il corpo di Anna

Avviato l’iter tra il Consolato italiano e le autorità cinesi: il dolore dei familiari di Anna Tiberi

SEMPRE SORRIDENTE La 25enne Anna Tiberi che ha perso la vita in Cina

SEMPRE SORRIDENTE La 25enne Anna Tiberi che ha perso la vita in Cina

Fabriano (Ancona), 9 novembre 2017 - Avviato l’iter tra le autorità cinesi e il Consolato italiano per riportare in Italia il corpo di Anna Tiberi, la 25enne fabrianese precipitata sabato sera dalla finestra di una stanza di albergo al terzo piano nella località di Ningguao, molto probabilmente a causa di una tragica fatalità. I passaggi burocratici si annunciano, però, piuttosto complessi, tanto che il feretro della giovane mediatrice linguistica difficilmente arriverà in città prima della parte finale della prossima settimana, ma non è escluso che si vada anche oltre. I fratelli Tommaso e Giacomo, che gestiscono i contatti con la Cina anche per conto dei genitori, si sono detti pronti a partire per l’Asia qualora si renda necessaria la loro presenza, seguendo le indicazioni del Consolato di Shangai.

CINA_26609278_123957
CINA_26609278_123957

Sono ore tanto concitate quanto dolorose per la famiglia che ha chiesto di rispettare il proprio dolore anche alle tv nazionali andate in pressing per confezionare servizi sulla drammatica vicenda, invitando anche i media del piccolo schermo a non speculare su una tragedia straziante. Straziante, appunto, e con contorni che lentamente vanno chiarendosi, perché dalle frammentarie informazioni filtrate dai riservatissimi inquirenti cinesi, Anna avrebbe fatto tutto da sola, quasi certamente scivolando sul davanzale della finestra scorrevole posizionata a poche decine di centimetri da terra, dunque senza il coinvolgimento di altre persone, comprese le due colleghe che si trovavano in camera con la ragazza.

Una fatalità, quindi, e non un gesto volontario della giovane che gli investigatori ritengono improbabile e i familiari escludono, convinti della grande voglia di vivere di Anna, tornata per la seconda volta in Cina a settembre dopo un primo segmento di diversi mesi. Un’ipotesi, quella del suicidio, a cui non credono nemmeno i tanti amici della ragazza che manteneva contatti assidui - anche tramite il suo profilo Facebook - con la città nonostante negli ultimi anni abbia vissuto spesso fuori Fabriano, in particolare durante il periodo trascorso a Siena, dove aveva conseguito la laurea all’Università per stranieri. Poco dopo l’esperienza in Cina come mediatrice linguistica nella metropoli di Wuxi in un hotel, il cui datore di lavoro nei giorni scorsi aveva offerto allo staff un viaggio premio proprio a Ningguao trasformatosi in straziante tragedia.