Ancona, giallo Rapposelli, anche il super perito di Yara al sopralluogo dei Ris sull’auto

Ezio Denti: "Simone ha ribadito: una lite con Renata per soldi"

Simone Santoleri entra nella caserma dei carabinieri di Giulianova. A fianco il consulente e uno dei suoi avvocati

Simone Santoleri entra nella caserma dei carabinieri di Giulianova. A fianco il consulente e uno dei suoi avvocati

Ancona, 25 novembre 2017 - Polveri, ghiaia, sabbia, terriccio: sono i reperti che i carabinieri del Ris di Roma hanno trovato sulle ruote, sugli ammortizzatori e sui passaruota della Fiat Seicento di Giuseppe Santoleri, indagato insieme al figlio Simone per l’omicidio e l’occultamento del cadavere di Renata Rapposelli, la pittrice di 64 anni scomparsa da Ancona il 9 ottobre e ritrovata cadavere il 10 novembre in un dirupo vicino al fiume Chienti, a Tolentino.

Gli accertamenti sull’utilitaria, con la quale Pino dice di aver accompagnato l’ex moglie a Loreto dopo una breve visita a Giulianova, sono cominciati attorno alle 11.30 del mattino e sono proseguiti fin dopo le 20. L’auto è stata passata al setaccio, il materiale depositato sulle ruote è stato raschiato via e campionato, per essere poi confrontato con il terriccio e la vegetazione presenti nella radura di Tolentino. Per non tralasciare nulla l’auto è stata sollevata su un ponte, le ruote smontate per arrivare agli ammortizzatori e individuare detriti, poi i carabinieri si sono concentrati anche sugli interni.

Già nei precedenti accertamenti erano stati prelevati tre reperti biologici nel sedile posteriore del veicolo, sul lato destro. A sovrintendere agli accertamenti è stata una ufficiale del Ris esperta in botanica, che stamattina sarà a Tolentino per prelevare campioni sul luogo del ritrovamento del cadavere. Le comparazioni potrebbero richiedere anche diverse settimane. Ai rilievi era presente anche l’investigatore Ezio Denti, che si è occupato di grandi casi di cronaca come quello di Yara Gambirasio ed Elena Ceste, appena nominato consulente della difesa, rappresentata dagli avvocati Gianluca Carradori, Gianluca Reitano (per il solo Simone Santoleri) e Alessandro Angelozzi (per Giuseppe). «Ho parlato tantissimo con Simone – spiega il consulente – e la sua versione è sempre la stessa: il padre ha accompagnato la madre Renata a Loreto e per quanto ne sappia i due si sono salutati lì. Simone ha ribadito che c’è stata una lite per motivi di denaro, legati agli alimenti, ma la cosa è finita lì e il papà l’avrebbe accompagnata verso Ancona». Quanto alla testimonianza della farmacista di Tortoreto Lido, che avrebbe venduto un farmaco alla pittrice alle 16 del 9 ottobre (quando stando alla ricostruzione degli indagati la donna doveva essere a Loreto) «al momento non ci sono riscontri. Se Renata avesse ‘strisciato’ la tessera sanitaria cambierebbe lo scenario, altrimenti i testimoni in questi casi vanno presi sempre con le pinze. Se la Rapposelli era a Loreto non poteva essere in farmacia, se fosse stata in farmacia dobbiamo pensare che ci sia passata prima di arrivare a Loreto. Al momento non ci sono prove per dimostrarlo».