"Ho salvato la vita a mio figlio che stava soffocando per una mela"

Fondamentale la manovra di Heimlich

Una mela

Una mela

Ancona, 22 febbraio 2015 - Salva il figlio dal soffocamento praticandogli la manovra di Heimlich: attendere i soccorsi per più di 5 minuti avrebbe significato danneggiare irreparabilmente le cellule nervose. La vicenda vede protagonista l’imprenditore falconarese Alberto Masciarelli, titolare dell’azienda di impianti per cucine Blu 3. Ieri attorno alle 14.15 in casa Masciarelli poteva accadere una tragedia. 

LA FAMIGLIA era a tavola a mangiare quando il figlio di 14 anni ha rischiato di soffocare per un pezzo di mela nella trachea. «Stava mangiando e parlando contemporaneamente – spiega Masciarelli – quando ad un certo punto si è alzato in piedi ed ha cominciato ad annaspare, facendo gesti per chiedere aiuto. Sono riuscito a non perdere la calma e a praticargli la manovra di Heimlich e mio figlio ha espulso il pezzo di mela che gli ostruiva la trachea».

L’imprenditore ha pubblicato subito su Facebook il racconto dell’accaduto, con una raccomandazione: «Imparate bene la ‘manovra di Heimlich’. L’ho fatta bene, 5 minuti fa ho salvato la vita a mio figlio». Una circostanza che può capitare a chiunque e che va fronteggiata con sangue freddo e conoscenza della tecnica. «Quando il ‘bolo’, ossia il boccone masticato, ti va nella trachea occlude il passaggio dell’aria – spiega ancora Masciarelli, da decenni volontario della Croce Gialla di Falconara –. Cerchi di espellere l’ostruzione, ma i polmoni sono in depressione. Il bolo è attirato dai polmoni stessi che cercano aria. Chi ti sta vicino deve essere perspicace e capire cosa sta accadendo. Occorre prendere la persona da dietro, va posizionato il pugno sotto alla cavità dello sterno, il soggetto va abbracciato con l’altra mano, poi con una manovra forte e decisa lo si stringe e si tiene il pugno sollevato verso l’alto, in modo tale che la pressione che si esercita verso l’alto sotto il diaframma comprima i polmoni. In questo modo si aumenta la pressione nella trachea, così che il bolo viene espulso: si provoca un colpo di tosse artificiale. La persona che incappa nel soffocamento non riesce a tossire naturalmente, perché ha già espirato e non ne ha la forza per tossire». 

L’IMPRENDITORE consiglia di documentarsi: su internet sono disponibili filmati e spiegazioni dettagliate, che permettono di esercitarsi anche in casa. «Con poco si risolve un grosso problema – fa presente Masciarelli – perché ci sono 4-5 minuti prima che l’anossia celebrale danneggi irreparabilmente le cellule nervose ed ogni minuto che passa il quadro clinico peggiora». Tanti i commenti al post dell’imprenditore, scritti anche da persone che hanno utilizzato questa tecnica per salvare la vita ai loro familiari, a testimonianza di quanto siano diffuse queste situazioni.