Hotel Rigopiano, rinviano la partenza, dispersi nell'inferno bianco

Osimo, Dino Di Michelangelo era in vacanza al «Rigopiano» con la moglie Marina Serraiocco e il loro figlioletto AGGIORNAMENTO 20 GENNAIO: Trovati vivi e portati in salvo

Marito e moglie dispersi

Marito e moglie dispersi

Osimo (Ancona), 20 gennaio 2017 - Erano pronti per tornare a casa ieri. In realtà sarebbero dovuti partire il giorno prima dall’albergo Rigopiano di Farindola, in provincia di Pescara, ma visto il caos neve e il sisma hanno aspettato come tanti altri. Dunque la vacanza si sarebbe conclusa prima che la slavina si abbattesse su quell’hotel di cui sta parlando tutto il mondo. Maledetta fatalità. Domenico Di Michelangelo, 41enne, poliziotto osimano, che avrebbe dovuto montare il turno serale proprio ieri, era in vacanza con la moglie Marina Serraiocco, 37 anni, proprietaria di un negozio al centro di Osimo ma originaria dell’Abruzzo come il consorte, e il figlio di sette anni Samuele: la famigliola era in quell’hotel maledetto, crollato sotto il peso della slavina ieri notte. Non sapevano di certo che nell’inferno di neve e ghiaccio ci sarebbero rimasti intrappolati anche loro con gli altri clienti e dipendenti dell’albergo, venti ospiti tra cui bambini e otto addetti.

Erano partiti domenica scorsa, felici. «Ci rigeneriamo e torniamo, per lo meno lo speriamo vista la quantità di neve che abbiamo qui», scriveva Marina sul profilo Facebook del suo negozio martedì sera alle 20.45 postando tre foto dell’albergo ricoperto dalla neve e poi una panoramica dell’interno, caldo, stupendo. In un messaggio alla sua grossista aveva lasciato detto di spedire la merce per oggi al negozio perché appunto si trovava bloccata. Questo è successo solo mercoledì però quando aveva percepito che la situazione si era fatta difficile. Già qualche ora prima non c’era nemmeno un velo di preoccupazione nelle loro menti. Il sorriso non è mai venuto meno.

Si sono divertiti un mondo in quell’albergo con il loro figlioletto Samuele, hanno giocato con la neve e passato bellissimi momenti insieme all’esterno in quello scenario da sogno per gli amanti della montagna. Poi il buio. Le utenze telefoniche di moglie e marito sono risultate da subito non raggiungibili. I familiari in panico in contatto con la polizia hanno provato decine di volte a chiamare, invano. Ci sono volute ore alla colonna dei soccorsi «pesanti» per arrivare nella zona coperta da metri di neve. I primi aiuti, quelli degli uomini del soccorso alpino del Cai e della Guardia di finanza, sono giunti sugli sci nella notte riuscendo a mettere in salvo due persone che si trovavano all’esterno della struttura. Con la luce dell’alba però la situazione è apparsa in tutta la sua drammaticità. I soccorritori per ora hanno estratto dalle macerie due cadaveri ma alla conta mancano gli altri. E i marchigiani dispersi sono sette: oltre alla famiglia di Osimo, una coppia di fidanzati di Ascoli, Marco Vagnarelli e Paola Tomassini, e due ragazzi del Maceratese, Emanuele Bonifazi e Marco Tanda.

Dormivano tutti quando è successo l’inevitabile. Uno dei due superstiti è in stato di ipotermia ma non in pericolo di vita. Con il passare delle ore però le speranze di ritrovare tutti vivi si affievoliscono. La favola di quella vacanza in montagna è svanita in un lampo. La hall dell’albergo è per metà accartocciata su se stessa e invasa dalla neve e per metà completamente libera. Alcuni corridoi sono bloccati da alti cumuli di neve portati dalla forza dirompente della valanga fin dentro le stanze. La Procura di Pescara ha subito aperto un’inchiesta ipotizzando l’omicidio colposo mentre i parenti degli ospiti sono stati accolti in una struttura ad hoc per l’emergenza.