Terremoto, scossa ad Ancona

Magnitudo 2.6 con epicentro in mare, il sisma preceduto da un boato. La sismologa: "Percepito forte perché molto vicino alla città"

Terremoto ad Ancona il 25 settembre 2017 (foto Ingv)

Terremoto ad Ancona il 25 settembre 2017 (foto Ingv)

Ancona, 25 settembre 2017 - Una scossa di terremoto, breve ma intensa, è stata avvertita ad Ancona attorno alle 13. Numerose le chiamate ai centralini dei vigili del fuoco e delle forze di polizia. La scossa è stata avvertita chiaramente anche a Falconara, nelle scuole gli alunni si sono riparati sotto i banchi.

Secondo l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), la scossa ha avuto una magnitudo di 2.6 con epicentro al largo di Ancona. Le altre località vicino all'epicentro sono Falconara marittima (a 13 km di distanza), Camerano e Offagna.

Il sisma, avvenuto a una profondità di 10 km, è stato preceduto da un boato. Al momento non sono segnalati danni.

Un testimone racconta: "Ero in casa, vivo in un attico a Falconara: sono stati pochi istanti, ho sentito il boato e ho sbandato mentre camminavo da una stanza all'altra". Per quanto brevissima, la scossa è sembrata ai residenti più forte della magnitudo 2.6 calcolata dall'Ingv. 

Lo scorso anno, anche nell'Anconetano si erano sentite le forti scosse di terremoto del Centro Italia, e nel 1972 Ancona fu devastata da un sisma con epicentro proprio in mare.

LA SISMOLOGA - "In condizioni normali un terremoto di magnitudo 2,6 viene avvertito, ma in questo caso il fatto che sia avvenuto molto vicino alla città spiega perché sia stato avvertito come forte e breve-, ha osservato la sismologa Lucia Margheriti, dell'Ingv -. Anche la percezione del boato - ha aggiunto - è un'indicazione di come il terremoto fosse molto vicino".

Bisogna inoltre considerare che il terremoto è avvenuto sulla microplacca Adriatica, ossia la placca che che estende dalla parte nord-orientale della Pianura Padana fino al mare Adriatico e allo Ionio. "Qui la trasmissione nelle onde sismiche è particolarmente efficiente a causa della composizione delle rocce", ha spiegato la sismologa.

In questo caso, però, la ragione principale della percezione così diffusa nella popolazione è nella vicinanza: questa ha fatto in modo che le onde sismiche di tipo diverso liberate dal terremoto arrivassero molto vicine, come un unico pacchetto di energia. Quanto al boato, si genera con il passaggio delle onde sismiche nell'aria e anche in questo caso la grande vicinanza ha fatto sì che la 'voce' del terremoto fosse chiaramente percepita dalla popolazione.