Ecco come è ridotto lo stadio di piazza d’Armi

Rifiuti, materassi, siringhe e resti di bivacchi in un luogo simbolo del nostro sport

Materassi e coperte abbandonate nel degrado

Materassi e coperte abbandonate nel degrado

Ancona, 23 agosto 2014 - Triste destino per un luogo simbolo dello sport anconetano. E’ il vecchio stadio di Piano San Lazzaro, dove preso il via la gloriosa avventura dell’Ancona Calcio. La foto nel tondo a destra risale al 1926, e ritrae la partita che vide la squadra dorica affrontare quella emiliana del Carpi.

Ne è passata di acqua sotto i ponti da allora. E anche di rifiuti. Il sito in questione oggi sembra essere diventato una grande discarica, dove può finire di tutto. E’ l’ennesimo desolante spettacolo che il capoluogo marchigiano offre ai suoi abitanti, e ai visitatori. Il campionario più o meno è quello solito, con alcune simpatiche «varianti». Basterebbe dare un’occhiata nel vano (aperto) di uno dei contatori con l’allaccio dei tubi per l’acqua. All’interno c’è una selezione molto rappresentativa dei rifiuti che infestano l’intera città: bottiglie, cartacce, contenitori di plastica, lattine. in pratica il vano è stato trasformato in un cestino dell’immondizia. Tra reti divelte e cancellate arrugginite fanno brutta mostra di sè copertoni, calcinacci, involucri di carte e di plastica, pezzi di legno, pacchetti di sigarette, tubi che non si sa da dove vengano e dove vadano a finire. Tra le erbacce spuntano bidoni pieni di lattine e buste, cassette di legno che a loro volta contengono bottiglie, scatole di cartone e pacchetti di sigarette.

Tra l’erba alta affiora addirittura un grosso trolley da viaggio. Non mancano due vecchi cuscini, mentre in un angolo, addossati a un muro senza neppure l’intonaco, appaiono dei giacigli di fortuna.

E’ il segno che la zona è frequentata da sbandati che l’hanno scelta per passare la notte, in mezzo alla sporcizia più assoluta. L’anta di una finestra per terra usata come «branda», un cuscino (squarciato nel mezzo), un indumento, una bottiglia d’acqua vuota, teli vari: tutto conferma il bivacco di qualche disperato. In un altro punto dello stadio un grosso telone di plastica è appeso alla recinzione in un solo punto, perché il resto è ammassato per terra, tra cassette e buste, bidoni gettati al suolo con il loro contenuto che fuoriesce e anche cartelli stradali inutilizzati. La presenza più inquietante però è quella di una siringa, utilizzata evidentemente da qualche tossicodipendente. Appare tra le foglie, ed è facile rabbrividire pensando a cosa potrebbe succedere se la trovasse un bambino piccolo.

La zona, infatti, è molto frequentata, anche per la presenza del parcheggio gratuito (una rarità ad Ancona). Così dunque è ridotto un luogo importante per la storia cittadina, non solamente quella sportiva. Ma nel capoluogo marchigiano il degrado non guarda in faccia a nessuno. Domina incontrastato. Fino a quando? All’amministrazione comunale l’ardua sentenza.