Il detenuto ha i debiti, Equitalia pignora la diaria

Arriva la cartella, stop ai venti euro al giorno guadagnati lavorando

Le cartelle esattoriali da oggi anche nelle carceri

Le cartelle esattoriali da oggi anche nelle carceri

Ancona, 19 aprile 2016 - Debiti con lo Stato, Equitalia gli pignora lo stipendio. Non stiamo parlando di un comune cittadino, ma di un detenuto che sta scontando la sua pena per contrabbando di sigarette nel carcere anconetano di Montacuto. Vogliono pignorargli la diaria giornaliera, 20 euro, che guadagna facendo lavoretti di giardinaggio a scopo di riabilitazione.

E lo stesso provvedimento incombe su tutti i detenuti reclusi nelle prigioni italiane che, loro malgrado, in passato non hanno pagato una multa per divieto di sosta, o il bollo o un’altra tassa dovuta. Le cartelle esattoriali, adesso, entreranno direttamente tra le sbarre dei luoghi di detenzione.

Nei giorni scorsi la direzione dell’istituto di pena ha ricevuto la notifica che blocca, d’ora in avanti, l’erogazione del salario al detenuto, napoletano. Galeotti, è proprio il caso di dirlo, sono stati i debiti da lui accumulati: Equitalia li quantifica in una somma precisa quasi al centesimo: 12.256 euro, calcolatrice alla mano. Considerando una paga mensile compresa tra 500 e 600 euro, il malcapitato dovrà lavorare gratis per circa due anni.

A meno che, visto il provvedimento, non decida di incrociare le braccia e smettere di lavorare. Contrariato l’avvocato Angelo Pisani, legale del foro di Napoli e presidente di un movimento Anti-Equitalia.

«Lo Stato se la prende coi più deboli – spiega Pisani –, dopo il detenuto di Ancona toccherà a tutti gli altri e ho già ricevuto una cinquantina di richieste di incarico. Poi sarà la volta dei pensionati. Nel caso specifico, la direzione della Casa circondariale di Ancona risulta essere debitore per conto del soggetto in questione; pertanto, Equitalia Sud intende pignorare tutte le somme dovute e debende dal terzo al debitore.

Per recuperare la cifra, dovrà essere pignorata la diaria di circa 20 euro al giorno dovuta dalla casa circondariale al detenuto che svolge piccoli lavori di giardinaggio nel penitenziario, a scopo riabilitativo. Senza questi soldi, non potrà comprare più nulla, né un caffè, né un giornale né altri beni di prima necessità. Né per le sue condizioni, legate alla detenzione ed economiche, può pagare questa cifra. In casi del genere andrebbero valutati i casi sotto il profilo umano, invece la vicenda ha dei connotati kafkiani».