Elezioni, Spacca sfida il premier Renzi

A poche centinaia di metri di distanza convention conclusive in vista del voto di domenica

Matteo Renzi

Italian Prime Minister Matteo Renzi during the registration of the Rai Tv program "Porta a porta", hosted by journalist Bruno Vespa, in Rome, Italy, 19 May 2015.

Ancona, 29 maggio 2015 - E’ la resa dei conti. Quella finale. Uno scontro che fino a un anno fa nessuno avrebbe mai pensato possibile: Gian Mario Spacca contro Matteo Renzi e il suo «rappresentante» nelle Marche ovvero Luca Ceriscioli.

Un David contro Golia, caro all’ex sindaco di Firenze che affacciandosi dalla sua finestra a Palazzo Vecchio poteva ammirare la copia del David di Michelangelo, che segna la fine della campagna elettorale per le regionali marchigiane. Il David-Gian Mario contro il Golia-Renzi, anche se il premier non ha nessuna voglia di fare la fine di Golia.

Il governatore uscente non ha paura dell’arrivo di Matteo Renzi e, anzi, lo sfida sul campo: mentre il premier oggi (ore 17,30 teatro delle Muse) sosterrà la candidatura di Ceriscioli, Spacca ha preparato una contromanifestazione all’Auditorium della Fiera della Pesca (ore 17) dove da solo, senza leader nazionali, spiegherà ancora una volta la sua scelta di lasciare il centrosinistra e andare avanti con la «sua» Marche 2020 appoggiata da Forza Italia e Dc.

Ma soprattutto Spacca contesterà quella rottamazione cara a Renzi che gli ha impedito di proseguire con il suo terzo mandato restando nella fila del centrosinistra.

L’idea del premier Renzi è, ovviamente, opposta. Sia in televisione che in alcune uscite pubbliche ha contestato l’attaccamento alla poltrona di Spacca «che lo ha portato a cambiare casacca pur di riuscire a restare in sella».

Ecco, queste visioni si contrasteranno a poche centinaia di metri una dall’altra. Quale sarà la vincente lo decideranno domenica gli elettori decretando chi tra Spacca e Ceriscioli (e indirettamente Renzi) potrà ergersi a paldino della libertà ed elevarsi a David a prescindere dal peso politico che in questo momento è decisamente in mano al premier.

Ma in tutto questo Renzi dovrà fare i conti anche con altre questioni. Se da un lato la sua presenza è da identificare nel ruolo di segretario nazionale del Pd, nelle vesti di presidente del Consiglio dei ministri si troverà a fare i conti con quelle proteste che lo stanno accompagnando in giro per l’Italia.

E ad Ancona non sarà diverso. A scendere in piazza è il mondo della scuola che contesta la riforma voluta dal Governo. «L’interesse per la scuola del presidente Renzi è reale o solo campagna elettorale? Se lo chiedono i sindacati regionali della scuola ma anche migliaia di lavoratori, i ragazzi e i loro genitori. Se Renzi realmente crede nella scuola come un settore strategico per il rilancio dell’Italia non può non ascoltare le voci di quanti la vivono». Lo sostengono Manuela Carloni (Flc Cgil), Anna Bartolini (Cisl Scuola), Claudia Mazzucchelli (Uil Scuola) e Paola Martano (Snals Confsal). «Abbiamo chiesto al premier di dedicarci almeno 5 minuti di tempo – spiegano i sindacati – per rappresentare, a nome di tanti lavoratori, le criticità del ddl scuola e le nostre proposte».