Falconara, cade il pane, volano insulti razzisti

Parapiglia in una panetteria: intervengono vigili urbani e carabinieri

Polizia municipale (foto di repertorio)

Polizia municipale (foto di repertorio)

Falconara (Ancona), 27 maggio 2015 - Cacciata dal negozio con insulti razzisti: «Tornatene al tuo Paese, il pane non te lo vendo». E’ accaduto domenica in un’attività commerciale di Falconara e alla fine sono dovuti intervenire polizia municipale e carabinieri per convincere la commessa a vendere il pane alla cliente straniera. La donna, una 33enne originaria del Congo belga e residente a Chiaravalle, aveva raggiunto Falconara per comprare il pane in un negozio di cui è cliente da anni. L’attività sforna sfilatini in continuazione: gli avventori possono così portare a casa i panini ancora caldi.

«Quando sono entrata c’era molta gente – racconta la donna – e, arrivato il mio turno, ho chiesto alla commessa se c’era pane disponibile. La ragazza mi ha risposto che c’erano rimasti 5 pezzi. Ho accettato di comprare quelli senza attendere l’infornata successiva». Mentre infilava il pane nella busta, alla commessa è sfuggito uno sfilatino, che è caduto a terra. Lei lo ha raccolto e lo ha messo ugualmente dentro il sacchetto. «Non volevo quel panino caduto a terra – dice la 33enne congolese – e l’ho fatto notare alla commessa. Quella, per tutta risposta, mi ha detto di andarmene, perché il pane non me lo avrebbe più venduto. Ha porto la busta alla cliente che era dietro di me ed ha fatto finta che non esistessi. «Quelli come te devono tornare da dove sono venuti, siamo stufi – mi ha urlato–. Poi: ‘Esci, esci, torna a casa tua’».

La giovane africana, a questo punto, ha chiamato la polizia municipale. «Ormai era diventata una questione di principio – dice –. Ero entrata come cliente, volevo comprare, non mendicare. La reazione della commessa, oltre che offensiva, è stata anche incomprensibile». La congolese è rimasta per mezz’ora fuori dal negozio, mentre gli agenti cercavano di convincere la commessa a venderle almeno il pane della successiva infornata. Nel frattempo la commessa, dopo aver visto arrivare la polizia muncipale, aveva chiamato i carabinieri. Alla fine è stato necessario telefonare al proprietario del negozio per far sì che la cliente straniera potesse avere quanto chiedeva. Ora la 33enne, che si chiede se il comportamento della commessa sarebbe stato lo stesso di fronte ad una cliente italiana, annuncia l’intenzione di fare denuncia. Dal canto suo, la commessa non vuole dare la sua ricostruzione dei fatti: «Ho già preso provvedimenti. E il datore di lavoro ha dato ragione a me».