Mille foto di minori nel computer, blitz nella casa di un 39enne

Scoperto dagli investigatori: ora è accusato di pedopornografia

Una persona al computer

Una persona al computer

Ancona, 16 ottobre 2014 - In un cd conservava circa mille files di materiale pedopornografico, parte del quale scaricato e condiviso in rete attraverso il programma di file-sharing «E-Mule». Per questo è finito a processo per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico L. L., 39 anni, residente a Fabriano. Gli investigatori erano arrivati al fabrianese nel 2010, attraverso un’attività di indagine partita da un sito attraverso il quale era possibile scaricare immagini proibite, che coinvolgevano ragazzini minori di 18 anni. Attraverso l’utenza telefonica fissa, la Polizia postale era risalita all’imputato ed effettivamente in casa sua è stato trovato un Cd contenente un migliaio di files con immagini e video pornografici con minorenni.

Il ritrovamento avvenne grazie a una perquisizione del 25 marzo 2010, ma già nell’aprile 2008, secondo l’accusa, il 39enne si sarebbe connesso attraverso la sua utenza telefonica fissa a un sito che gli ha permesso di scaricare e scambiare foto pornografiche di minori. In particolare a L. L. viene contestato di aver diffuso in rete, attraverso il software di file-sharing E-Mule, il file denominato «Boy Pics vol 05 (2,800) nude fuck suck gay preteen pthc cum.zip», un nome che fa un chiaro riferimento a fotografie a sfondo sessuale.

Ieri, davanti al tribunale collegiale di Ancona, si è aperto il processo e sono state ammesse prove e liste testi di accusa e difesa. L’imputato, difeso dall’avvocato Maurizio Benvenuto, respinge le contestazioni e confida di dimostrare la sua completa estraneità nel corso del dibattimento, che è stato aggiornato a novembre. Gran parte dei processi istruiti ad Ancona per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico si basa su inchieste della Polizia Postale, che indaga sui siti specializzati dai quali molti, anche giovanissimi, attingono.