Frana alla Palombella, tutto fermo: residenti con l’incubo maltempo

Le piogge previste preoccupano. Il Comune: «Non possiamo intervenire»

La frana alla Palombella

La frana alla Palombella

Ancona, 1 aprile 2015 - I DETRITI delle frane alla Palombella via soltanto alla fine del mese. Sempre che non torni a piovere, eventualità tutt’altro che remota. Dovranno pazientare ancora un po’ i residenti del quartiere compreso tra la stazione ferroviaria e la Barducci, almeno un altro mese, prima di veder rimosse le tonnellate di detriti scesi a valle dalla falesia di Posatora.

Sono stati proprio i vertici del Comune, l’assessore alle manutenzioni, Stefano Foresi, e il dirigente dei lavori pubblici, Luciano Lucchetti, ad informare l’opinione pubblica e ad avvertire i residenti delle zone maggiormente interessate dal fenomeno. Residenti che, dunque, dovranno avere ancora un po’ di pazienza prima di tirare un sospiro di sollievo.

SÌ PERCHÉ al momento il peggio sembra tutt’altro che passato. Se, come accennato in fase di previsione, dovessero tornare le precipitazioni, il rischio che altri pezzi di falesia scendano a valle provocando danni importanti è purtroppo concreto. Visto il clima pazzo del periodo e un fine inverno sin qui particolarmente piovoso, una nuova perturbazione violenta come quella di inizio mese provocherà una recrudescnza del fenomeno.

NEI GIORNI SCORSI, con una pioggia molto meno battente, seppur consistente, i pozzi intasati hanno fatto arrivare a valle autentiche cascate d’acqua e fango. Da tenere sott’occhio da parte del Comune sono almeno 6-7 fronti, dalla mura dell’ex Verrocchio fino ai margini dell’ex Angelini (senza dimenticare il sopralluogo del Comune pure a Torrette, ai margini dell’area in frana, per le precarie condizioni di stabilità della mura in cemento dietro la concessionaria Bartoletti).

Dal giorno dello smottamento, più di un mese fa, i detriti fanno bella mostra e nessuno li tocca: «Intervenire adesso sarebbe peggio – ha spiegato l’ingegner Lucchetti – col terreno ancora zuppo d’acqua e il fango si rischierebbe di lavorare a vuoto e creare nuovi problemi. Dobbiamo attendere alcune settimane per far asciugare la falesia, sperando che non torni a piovere, altrimenti l’intervento rischia di essere rinviato a tempo indeterminato. Nonostante tutto, posso rassicurare i residenti, non esistono pericoli gravi. La stratificazione della falesia e la sua conformazione generale fa sì che non si possa rischiare un fenomeno come quello della frana del 1982. E’ tutto sotto controllo, ci vuole soltanto pazienza».

FALESIA che si sta sbriciolando e la causa principale non è naturale, ma assolutamente artificiale: manca la manutenzione. In passato il Comune ha operato dei lavori sulla falesia, piazzando pozzi e canalizzazioni per la raccolta dell’acqua piovana. Le opere da tempo non vengono controllate e mantenute, da qui l’ostruzione dei canali e dei filtri che spingono l’acqua a correre lungo la falesia penetrando nel terreno e provocando i cedimenti. In questo senso Lucchetti ha le idee chiare: «Abbiamo intenzione, una volta bonificata l’intera area, di realizzare delle strade per accedere con facilità ai vari punti della falesia. Così azzereremo i problemi».