Giovedì 18 Aprile 2024

Il perché dell'inerzia

Andrea Cangini

FONTI di intelligence giurano che gli effettivi dell’Isis che hanno conquistato la città libica di Sirte siano 450. Come dire, quattro gatti. Quattro gatti lasciati però liberi di fare quel che vogliono. Anche gli scafisti che dalla Libia gestiscono il traffico degli immigrati sembrano muoversi in assoluta libertà. Si ripensa alle primavere arabe, si assiste all’avanzata indisturbata del Califfato. Pur avendo orrore della dietrologia e considerando quasi sempre risibili le teorie del complotto, non riusciamo a rimuovere il sospetto che i tagliagole di Allah e il fenomeno migratorio siano funzionali a un disegno. Con il passaggio da Bush a Obama, gli Usa hanno cambiato approccio e l’Iran sciita da acerrimo nemico è diventato un alleato di ferro. L’Arabia Saudita, storico interlocutore degli angloamericani, non è più né stabile né in grado di stabilizzare l’area. E poiché la principale guerra che l’Isis combatte è quella intrasunnita, sauditi e Quatar ne rappresentano il bersaglio naturale. L’immigrazione clandestina tiene in scacco l’Europa, e finirà per giustificare un qualche tipo di intervento. Sulla scorta delle due emergenze, Isis e immigrazione, si può pensare di ridisegnare la mappa geografica dei paesi arabi. E’ dietrologia, lo sappiamo, ma almeno quest’intollerabile inerzia avrebbe una logica.