Indesit, Boldrini: "Stare al passo coi tempi, ma tutelare l’occupazione"

Domina la preoccupazione nelle reazioni politiche relative alla vendita dell’azienda fabrianese alla Whirpool. Spacca: "Quartier generale resti nelle Marche". E Alemanno attacca il Governo di Alessandro Di Marco

Laura Boldrini, presidente della Camera (Foto Afp)

Laura Boldrini, presidente della Camera (Foto Afp)

Fabriano (Ancona), 12 luglio 2014 - Istituzioni regionali e nazionali in allerta per la vendita di Indesit agli americani di Whirlpool. "Non basta salvare i posti di lavoro", afferma il governatore regionale Gian Mario Spacca. "Servono garanzie sulla salvaguardia della filiera produttiva dell'indotto, sugli investimenti in formazione e ricerca fatti sul territorio, sul progetto di piattaforma tecnologica avanzata''. Soprattutto, ribadisce, ''il quartier generale dell'azienda deve restare nelle Marche''.

Più di una punta di preoccupazione arriva anche dalla presidente della Camera, Laura Boldrini: "Mi auguro – sostiene – che presto arrivino garanzie dagli americani sul rispetto dell'accordo di sette mesi fa sui licenziamenti bloccati per cinque anni. Il passaggio di proprietà, dunque, non deve incidere sui livelli di occupazione e sul piano di riorganizzazione e rilancio". Quanto alla vendita, la presidente Boldrini evidenzia come "dobbiamo prendere atto della crisi di un modello produttivo incentrato prevalentemente sulle aziende familiari che per le nostre terre, e lo dico da marchigiana, era stato un fattore potente di benessere, modernizzazione e coesione sociale. Ora la globalizzazione ci chiede di tenere il passo con i tempi senza indugi e senza nostalgia del passato".

A lanciare l'allarme occupazione è l'ex sindaco di Roma, Gianni Alemmano (Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale), secondo cui "i lavoratori devono essere consapevoli che dopo questa vendita non c'è nessun accordo e nessun vincolo che possa tutelare fino in fondo i livelli occupazionali rispetto a una multinazionale in grado di aprire, chiudere o ridimensionare stabilimenti industriali in tutto il mondo. In tutto ciò registriamo il silenzio totale del governo Renzi, che non solo manifesta ancora una vota la sua inconsistenza sul versante della politica economica, ma sembra non voler disturbare la famiglia Merloni in questa operazione di finanzializzazione del proprio patrimonio".

Il futuro, insomma, è tutto da scrivere e intanto si fa largo il timore dei lavoratori e sindacati, in particolare sul 'doppione' tra il polo fabrianese di Indesit e quello varesino di Whirlpool. "Per questo – si lamenta il segretario provinciale Fiom-Cgil, Fabrizio Bassotti, – sarebbe stato assai più logico cedere ai cinesi che in Italia e nel vecchio contenente non avevano alcuna piattaforma".

Alessandro Di Marco