Giovedì 18 Aprile 2024

Jesi, una mamma in fin di vita per l’influenza

La donna di 49 anni è stata trasferita all’ospedale di Firenze

Foto d’archivio

Foto d’archivio

Jesi (Ancona), 29 gennaio 2015 – Lotta contro la morte a 49 anni per l’influenza. Una giovane mamma di Castelfidardo è stata traportata nei giorni scorsi dalla rianimazione dell’ospedale Carlo Urbani all’azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze per il cosiddetto trattamento Ecmo (un macchinario che si sostituisce ai polmoni). L’influenza ha colpito tutta la famiglia, compresi i figli, della 49enne fidardense e, in ultimo, proprio lei.

Ma il peggio sembrava essere passato, l’influenza sembrava essersi attenuata. Poi la crisi respiratoria, fino agli accertamenti prima all’ospedale di Osimo e poi il ricovero a Jesi, non essendoci posti letto nella clinica regionale di Torrette. Ricoverata in Rianimazione, le gravi insufficienze respiratorie per la mamma fidardense hanno spinto i medici a richiedere l’intervento delle strutture che sono dotate dell’Ecmo (acronimo inglese di ossigenazione extra-corporea con polmone a membrana): la macchina che fa riposare i polmoni. Si tratta di un supporto salvavita ma decisamente invasivo e quindi utilizzato in casi molto seri. Ora la donna lotta contro la morte all’ospedale di Firenze dove si trova ricoverata, in gravissime condizioni, da qualche giorno. Sono stati tre negli ultimi giorni i pazienti ricoverati in Rianimazione per complicanze respiratorie nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Carlo Urbani di Jesi.

Tra cui un anziana settantenne non ancora fuori pericolo e un altro paziente che è già stato dimesso. Fortunatamente non hanno avuto bisogno del macchinario che si sostituisce ai polmoni. Nella zona non si è ancora avuto il picco influenzale che è invece atteso per le prime due settimane di febbraio, quando gli accessi alle strutture sanitarie potrebbero aumentare. I medici delle Rianimazioni di tutta Italia sono in costante contatto con un sistema centralizzato che monitora e gestisce i casi più gravi. Le vaccinazioni inferiori allo scorso anno per via del noto scandalo (poi rientrato) su possibili morti da vaccino, non avrebbero giocato, almeno per ora, un ruolo importante. I pazienti e i ricoveri sarebbero praticamente in linea con gli anni scorsi.