Non c’è nulla da rubare: indispettiti, i ladri incendiano il Palazzetto della Scherma

Jesi, i malviventi hanno rovistato mettendo tutto a soqquadro. In fumo l'archivio che raccoglieva 40 anni di successi. Vezzali: "Mi viene da piangere". Di Francisca: "Tanto dolore nel cuore" FOTO Dopo il rogo

Jesi (Ancona), incendio al PalaScherma (Fotobinci)

Jesi (Ancona), incendio al PalaScherma (Fotobinci)

Jesi (Ancona), 16 dicembre 2014 - A fuoco il 'tempio' del fioretto, dove sono cresciute le campionesse Valentina Vezzali, Giovanna Trillini ed Elisa Di FranciscaQuesta notte, ignoti si sono introdotti all’interno del Palazzetto della Scherma di Jesi (foto) attraverso un taglio nella recinzione metallica posta nella parte posteriore della struttura, e poi con l’effrazione di un lucernaio sul tetto del palazzetto. Una volta entrati all’interno degli uffici del presidente dell’Associazione Sportiva Scherma, i malviventi hanno rovistato mettendo tutto a soqquadro, ma senza rubare nulla. Forse cercavano il Collare d'oro del Coni, consegnato al club sabato scorso da Giovanni Malagò.

Probabilmente indispettiti dal fatto di non aver trovato nulla di valore, i ladri hanno dato fuoco all’archivio dell’Associazione. Incendio domato dai vigili del fuoco di Jesi e Ancona. I danni non sono ingenti e riguardano solo la mobilia degli uffici e l’archivio: in fumo 40 anni di successi. Le fiamme hanno raggiunto diversi metri di altezza ma non hanno intaccato la palestra. Indagini in corso da parte dei carabinieri di Jesi.

A dare l'allarme, stamani attorno alle 8, è stato il custode della struttura, che ha notato una colonna di fumo uscire dalla zona degli uffici. "Già negli anni scorsi - ricorda Proietti Mosca - degli sconosciuti erano entrati nel Palascherma e avevano rubato le pellicole d'oro di alcune medaglie". Insieme ai pompieri, il personale del club cerca di recuperare quanto resta dei documenti. I danni al Palazzetto non sono rielvanti: sarebbero integri e ancora funzionali le piste di allenamento ma i locali dovranno essere bonificati dal fumo.

"Stiamo studiando una sistemazione provvisoria in un'altra palestra per consentire agli atleti di non interrompere l'attività sportiva" spiega l'assessore comunale allo Sport Ugo Coltorti.  "È sconcertante che si possa dar fuoco per vendetta ad un palazzetto che rappresenta un emblema importante dello sport nazionale".

Oggi il Palascherma del maestro Triccoli è intitolato all'ex presidente Lamberto Magini. La struttura coperta si sviluppa su un solo piano e in un'area di mille metri quadrati, ed è stata inaugurata il 10 novembre 1973. L'impianto è diventato nel tempo un centro nazionale federale di fioretto, punto di riferimento per l'attività sul territorio e sede d'allenamento delle Nazionali maschile e femminile, oltre ad essere la 'casa' del locale club schermistico.

 

Le reazioni

"Il mio Club Scherma Jesi oltraggiato, bruciato dai vandali. Non ho parole davvero... solo tanto dolore nel cuore. Vedo nero come la cenere di queste foto...": così scrive su Facebook la campionessa olimpica Elisa Di Francisca, commentando le foto del rogo divampato la notte scorsa nel Palazzetto della Scherma di Jesi e postate dal Club sportivo sul sito dell'associazione.

Anche Valentina Vezzali, campionessa di fioretto e senatrice, condivide il suo dolore sul social network: "Mi viene da piangere, che beffa all'indomani del Collare d'oro.. ". E su Twitter aggiunge: "Un disastro... Ma perché?".

"Con l'incendio dei documenti che erano conservati nell'archivio del Palascherma abbiamo perduto la memoria storica del Club Scherma". Affranto, da ore in piedi davanti all'impianto di via Solazzi a Jesi, il presidente del club, Alberto Proietti Mosca ha visto andare in fumo la storia di decenni di vittorie sportive, alle Olimpiadi e non solo, di grandi campioni come Stefano Cerioni, Giovanna Trillini, Valentina Vezzali, e Elisa Di Francisca. E alcuni, come la stessa Giovanna Trillini, Annalisa Coltorti, Annarita Sparaciari e altri campioni del passato, sono lì a portare di persona la loro solidarietà.