Mammografia, tre anni di attesa. Ecco cosa cambia pagando

Il racconto di una donna anconetana: impossibile trovare un posto in ospedali pubblici

Una donna si sottopone a una mammografia (Olycom)

Una donna si sottopone a una mammografia (Olycom)

Ancona, 20 aprile 2016 - Provate a mettervi nei panni di una donna a cui hanno appena detto che fino a tutto il 2018 non sarà possibile svolgere una mammografia. Provate a immaginare il suo stupore quando le riferiscono che, inoltre, non si potrà fissare visite nel 2019. Succede anche questo nella sanità di una Regione tutto sommato virtuosa come le Marche, nonostante il ‘Patto dei 300 giorni’ sulle liste d’attesa voluto a inizio mandato, giugno 2015, dal nuovo governatore Luca Ceriscioli. A onor del vero qualche miglioramento, in linea generale, inizia a vedersi, ma la strada è ancora in salita.

Ha dell’incredibile il caso di una signora anconetana di mezz’età a cui il medico ha prescritto una mammografia più eco. Già la preoccupazione per le sue condizioni di salute è forte, a peggiorare il quadro è la risposta che ha ricevuto: «Se avessi voluto fissare l’esame attraverso il sistema pubblico – racconta la donna –, non ci sarebbe stata alcuna speranza: tutto pieno negli ospedali della provincia di Ancona (compreso il regionale di Torrette, il principale centro sanitario delle Marche, ndr) per il 2018 e nessuna possibilità di fissare visite per l’anno successivo al momento.

C’era solo un posto, il 27 maggio prossimo, all’ospedale di San Severino Marche, perché proprio quando ho chiamato si era appena liberato un posto, altrimenti chissà quando me l’avrebbero fissato. Sono rimasta senza parole, davvero assurdo». In realtà un’alternativa c’era per la signora anconetana, il solito sistema di pagamento maggiorato per una visita privatistica all’ospedale di Torrette: 170 euro invece dei 47 euro per il ticket sanitario, ma appena due giorni dopo la richiesta, dal 18 al 20 aprile. Quindi, ricapitolando: più di due anni di attesa se paghi il modesto ticket, due giorni se invece sganci subito 170 euro. Si potrà obiettare: ma in fondo ci sono solo 133 euro differenza... Certo, ma detto che per qualcuno 133 euro non non sono comunque poca roba, va anche detto che è il principio generale (paghi e entri subito, altrimenti aspetti chissà fino a quando) che fa indispettire la gente.

La questione delle liste d’attesa per le mammografie riguarda tutti gli ospedali delle Marche e non solo delle Marche. Fra l’altro parliamo di un argomento particolarmente delicato per le donne e negli anni è stata portata avanti anche una saggia campagna pubblica per sensibilizzare il gentil sesso a intensificare i controlli. Se poi questi controlli si riescono a fare solo oltre due anni dopo la richiesta, con un un eventuale e non auspicabile tumore che può correre dove vuole, viene da concludereche i soldi per la sensibilizzazione sarebbe bene girarli a una maggiore celerità negli accertamenti.