Ibernato e salvato dalla morte: "Tornerò subito al campo"

Colpito da infarto, dopo due giorni è fuori pericolo

Il 67enne Nevio Pieroni, a destra, mentre chiacchiera in piazza con gli amici

Il 67enne Nevio Pieroni, a destra, mentre chiacchiera in piazza con gli amici

Jesi (Ancona), 5 luglio 2015 - «Ricordo che mi sono sentito male a casa, è arrivato l’elicottero. Poi più nulla, se non i medici che sono stati bravissimi. Mi hanno salvato la vita e grazie a loro tornerò presto al mio campo». Nevio Pieroni, 67enne è lo storico custode degli impianti sportivi di Filottrano. E’ ricoverato nel reparto di Cardiologia-Utic, attaccato alle macchine che lo monitorano e all’ossigeno, parla a fatica ma è fuori pericolo. Martedì l’infarto in casa a Filottrano, l’eliambulanza, le condizioni gravissime. Nevio Pieroni, un ex calciatore, viene trasportato al Carlo Urbani di Jesi, dove c’è la Terapia intensiva.

Durante il trasporto in ambulanza gli operatori del 118 proseguono il massaggio cardiaco. Il 67enne sembra riprendere conoscenza: allora i medici lo sottopongono a trattamento in ipotermia per 24 ore: una sorta di ibernazione (riducendo così i possibili danni cerebrali provocati dall’arresto cardiaco), e dopo neppure due giorni Nevio Pieroni si sveglia. Il suo cuore riprende a battere e lui a parlare tra l’incredulità degli stessi medici e infermieri.

«Se chiedete in paese mi conoscono tutti, mi staranno aspettando quelli della Polisportiva. So che sono andati da mio figlio invalido a fare le condoglianze (si commuove e il battito riprodotto dalla macchina prende ad aumentare, ndr), ma io sono vivo e vegeto. Sono stato portalettere e custode degli impianti sportivi, non vedo l’ora di tornare». «Nevio è praticamente nato e cresciuto negli impianti sportivi – commenta il vicesindaco Giovanni Morresi, colonna portante con il presidente Renzo Gobbi della pallavolo filottranese che grazie a Lardini milita in serie A –. Vicino agli spogliatoi e al campo c’è una piccola abitazione, quella del custode, dove lui è nato e cresciuto. Questa è la sua vita, ex calciatore, grande ala destra, appassionato della squadra di pallavolo; anche ultimamente era al campo ogni pomeriggio. Una dimensione familiare la nostra, lui un punto di riferimento per le ragazze. Pensi che martedì sera c’era consiglio comunale poi era prevista una riunione per la pallavolo: ho ricevuto un sms che diceva che Nevio era morto (era dato praticamente per spacciato, ndr), poi dopo un’ora un altro sms diceva che c’era ancora una flebile speranza. E dopo due giorni ha riaperto gli occhi, è davvero incredibile. Lo aspettiamo al campo, non vediamo l’ora».