Delitto di via Crivelli, il rebus dei tre biglietti di Tagliata: "Scapperò"

Tre fogli di quadernone ritrovati a casa del 18enne che ha ucciso la madre della fidanzata e ferito il padre: ecco cosa c'è scritto FOTO Il funerale della donna uccisa

Il 18enne Antonio Tagliata

Il 18enne Antonio Tagliata

Ancona, 17 novembre 2015 - «Tenterò di scappare. Nell’altra lettera c’è scritto che mi ucciderò ma non è vero». E’ una delle frasi che Antonio Tagliata ha affidato a tre fogli di quadernone a quadretti, ritrovati in casa dal padre Carlo che li ha subito consegnati ai carabinieri. Se nel primo foglio il 18enne spiega l’intento di uccidere i genitori della fidanzatina e nel secondo chiede perdono ai suoi familiari anche per l’intenzione di togliersi la vita, nel terzo emerge tutt’altra intenzione: quella di vivere da latitante.

Resta da chiedersi se anche il terzo foglio fosse destinato agli inquirenti, oppure se fosse riservato solo ai genitori. Quello che colpisce è il fatto che tutti e tre siano stati scritti in stampatello, circostanza questa che rende più difficile, anche a un esperto grafologo, capire se i messaggi siano stati vergati sotto il condizionamento di una terza persona.

Se poi la lettera è stata scritta prima del delitto, resta più difficile credere che Antonio non avesse intenzione di uccidere, che fosse andato nella casa di via Crivelli solo per chiarire con i genitori della sua fidanzatina e che abbia agito perché istigato da lei, che gli avrebbe detto «Spara! Spara!». Difficile da interpretare, poi, la dichiarazione che i genitori della sedicenne, nell’ottobre scorso, avrebbero firmato per consentire alla giovane di trascorrere tre settimane a casa di Antonio e i suoi genitori: secondo il padre Carlo Tagliata, Roberta Pierini e Fabio Giacconi avevano siglato una liberatoria con la quale si dicevano d’accordo a che la figlia vivesse in casa Tagliata, in realtà nel documento Roberta e Fabio prendono semplicemente atto della relazione sentimentale tra i due ragazzi.

Intanto l’avvocato Luca Bartolini, legale del 18enne, ha chiesto l’autorizzazione a far entrare nel carcere di Camerino il professor Gabriele Borsetti, psichiatra che è stato nominato consulente della difesa. Borsetti dovrà sostenere un colloquio con Antonio Tagliata per capire se il giovane, che già soffre di crisi di ansia, fosse capace di intendere e di volere o se, data la sua patologia, abbia avuto una reazione anomala agli ostacoli che i genitori della sua innamorata avevano posto alla relazione sentimentale. Stando a quanto ha raccontato Antonio, i due avevano detto a tutti di essersi lasciati, solo perché speravano che così gli animi dei rispettivi familiari si calmassero, per poi far accettare a tutti il loro amore.  

al.pa.