Al telefono col fidanzato, il padre le rompe un timpano a schiaffi

Pescatore condannato a 2 anni e 3 mesi di reclusione: non tollerava la relazione della figlia

Una ragazza al telefono (Foto di repertorio Germogli)

Una ragazza al telefono (Foto di repertorio Germogli)

Ancona, 11 maggio 2016 - Rompe un timpano alla figlia con uno schiaffo. Ora dovrà scontare una pena a due anni e tre mesi di reclusione un pescatore marocchino di 49 anni residente ad Ancona. L’accusa è lesioni gravi e maltrattamenti.

I fatti risalgono al febbraio 2015. La ragazza riceve una telefonata notturna dal fidanzato e il padre va su tutte le furie: non tollera quella relazione.

Lei racconta di essere stata afferrata per i capelli, schiaffeggiata e scaraventata contro il muro dall’uomo, il quale, stando alla versione della figlia, era solito maltrattare lei e la madre.

Entrambe successivamente vengono allontanate dall’imputato e ospitate in una casa famiglia.

Secondo l’avvocato Ennio Tomassoni, è l’alcol ad alterare la lucidità e capacità di autocontrollo del pescatore, reo a suo dire di un singolo episodio violento.