Piante officinali e aromatiche, le Marche sono al top in Italia

Viaggio nelle piccole aziende familiari che hanno costruito un primato. "Torte green, gelato di lavanda e tagliatelle allo zafferano"

Patrizia Badiali, 34 anni, coltiva e lavora le piante di lavanda

Patrizia Badiali, 34 anni, coltiva e lavora le piante di lavanda

Ancona, 25 luglio 2016 - Mario Mercuri, 50 anni, dalla sua Roccafluvione nell’Ascolano potrebbe ‘sfamare’ 45mila persone. È tra i maggiori coltivatori marchigiani di zafferano, ne produce un chilo e mezzo all’anno (essiccato), innamorato di questa spezia fin da quando era bambino e la mamma la raccoglieva nell’orto.

Alessandro Magagnini, 28 anni, è un ciclone. Ha preso le redini dell’azienda di famiglia che cura verde e giardini del Conero e con il fratello Massimiliano ha iniziato un’altra storia. Insieme hanno incantato anche l’Expo – secondi all’Oscar Green nazionale – con le torte verdi cucinate a Recanati, tra i colli dell’Infinito, sapienti ricette di erbe officinali antiche scovate in tutta Italia. Belle da guardare, ma si mangiano.

Patrizia Badiali, 34 anni, cultrice di greco e latino, ha sfruttato una proprietà del babbo per piantare 1500 metri quadri di lavanda e oggi fa di tutto: olii, deodoranti per auto ma anche gelato e biscotti. Sono tre storie che raccontano un primato nazionale e l’ingegno marchigiano. La leadership italiana sulle piante officinali, questa è la regione che ne coltiva 2.200 ettari e sta davanti a tutti, l’Emilia Romagna arriva subito dopo, fa sapere Coldiretti.

Dietro ai numeri, c’è la passione. Quella che trasmette Alessandro Magagnini quando parla dei suoi progetti. Tesi di laurea in progettazione parchi e giardini, sulle varietà antiche di garofani botanici selvatici (che si mangiano). Oggi specializzato in torte di fiori, inscatolate come meringhe, «piante aromatiche commestibili – spiega –. Evoluzione della tovaglia di prato. Sono erbe spontanee: rucola selvatica pugliese, thymus citriodorus dei monti Sibillini, stevia, che è un dolcificante naturale per diabetici, salvia all’ananas, menta al cioccolato o al pepe nero...». Sembrano nomi artificiali invece no. «Profumi e sapori nascono dalla combinazione tra la pianta e l’insetto che la impollina – svela Alessandro –. Sono varietà spontanee, noi abbiamo girato l’Italia per riscoprirle e valorizzarle. L’obiettivo è farle conoscere alle nuove generazioni. La torta diventa un mini giardino botanico bonsai». Ogni pianta ha un’etichetta che la racconta e dà le istruzioni per mangiarla.

Passione e cultura. Patrizia Badiali da Arcevia, nell’Anconetano, è amante delle lettere classiche e così ha scelto un nome greco per la sua piccola azienda, Aisthesis, tradotta con una ‘sublime percezione’. Coltiva e lavora le piante di lavanda. Distillata in olii essenziali, essiccata in mazzi, trasformata in profumatori di casa, armadi, auto. Si racconta così: «Volevo fare l’imprenditrice, mio padre aveva un terreno, ho cercato un settore femminile. È una piccola azienda familiare, mi dà una mano mia mamma, c’è mio marito. Vendiamo nei mercatini di Campagna amica, quelli di Coldiretti. Vogliamo prendere il certificato biologico, non usiamo pesticidi. La nostra è lavanda vera, non ibrida che invece ha un profumo più canforato. Vorremmo allargarci, ma ancora facciamo tutto a mano».

Ecco, la manualità è senz’altro una parola da riscoprire. Vale anche per la coltivazione dello zafferano. «Per raccogliere i fiori o prelevare i pistilli – s’entusiasma Mercuri –. Coltivarlo richiede molto impegno. Ora è tutto fermo. Riprendiamo ad agosto, quando si trapiantano i bulbi nel terreno nuovo. Da metà ottobre fioriscono. Lo zafferano ha tantissime proprietà benefiche. Ricchissimo di antiossidanti, anti infiammatorio naturale. Lo coltivo da 15 anni, ho sempre avuto questa passione. Un giorno ho deciso di piantare qualche bulbo. Da qualche bulbo è nato un mestiere. Non è così facile. Con il tempo mi sono allargato. Lavoro con altre aziende del territorio. Produciamo miele, confetture con la mela rosa dei Sibillini, tagliatelle, liquore, confetti... E combattiamo contro certi prodotti in arrivo dall’estero».