Più gente, meno social

Il commento

Ancona, 17 maggio 2015 - LA CAMPAGNA elettorale che il 31 maggio decreterà il prossimo governatore è entrata nel vivo, o almeno così dovrebbe essere. In realtà, se riavvolgiamo il nastro di questi ultimi giorni, scopriamo un clima ancora piuttosto freddo, se si escludono gli ortaggi e le uova tirate contro il leader della Lega Matteo Salvini: tanti incontri istituzionali, una spolveratina di dibattiti con associazioni e ordini professionali, una valanga di visite nelle sedi di partito della provincia, qualche conferenza stampa con big o presunti tali, ma soprattutto un copione che si ripete sempre uguale in ogni occasione.

No, non siamo sulla strada giusta. E non lo siamo perché i signori candidati, oggi più che mai, hanno un compito piuttosto arduo: dopo la raffica di indagati per le Spese pazze in consiglio regionale e la pessima politica degli insulti tra Spacca e Pd, provare con tanta umiltà a riavvicinare la gente alla politica è il minimo sindacale. Magari con meno propaganda sui social network e più contatto vero con i cittadini sulle strade delle città. Perché, cari signori, se l’affluenza alle urne crollerà come sembrerebbe, il primo giugno si decreteranno solo un mezzo governatore e la sconfitta di tutti.