Ancona, 24 luglio 2012 - Ha solo 16 voti, un partito in meno, una maggioranza frantumata e il suo partito, il Pd, contro. Con il voto di ieri sul bilancio che si è concluso con 16 a favore, 13 contrari, 3 astenuti e 4 non votanti, la legislatura del sindaco Gramillano si avvia a conclusione mentre l’Imu sulla prima casa si impenna al 4,8 per mille.

Difficile ormai salvare il primo cittadino da questa situazione e il Pd venerdì sera (forse sabato mattina per consentire al segretario Ucchielli di prendervi parte, ndr) deciderà se concludere subito la legislatura o rimandare a settembre il sindaco, senza crediti però.


E’ un’altra pagina da dimenticare quella di ieri. Piena zeppa di contraddizioni, di disorganizzazione, incertezze, errori formali e procedurali. Battezzata sistematicamente da interruzioni di seduta, da riunioni dei capigruppo, da summit di maggioranza per decidere il da farsi. La mattinata è scorsa in un clima di perenne indecisione, solo nel pomeriggio la maggioranza nonostante la relazione consegnata poche ore prima dai revisori che sanciva l’illegittimità della delibera Imu del sindaco, si è decisa a rischiare e a mettere il bilancio ai voti. Partendo proprio dal Pd le astensioni confermate sono state quelle di Simone Pelosi, Filippo Ugolini e Massimo Mengani.

Ci ha ripensato Fiordelmondo, è rimasto assente Diego Urbisaglia. Dalla sua il sindaco è riuscito a portare Liana Freddini Sasso (Gruppo misto) che già si era pronunciata favorevolmente sulla delibera Imu, non è invece riuscito a catturare i voti di Matteo Vichi (Psi) che è definitivamente passato all’opposizione facendo dimettere anche l’assessore Marina Maurizi.

E’ probabile che i socialisti possano avere dei ripensamenti in un prossimo futuro. Non hanno votato il bilancio nemmeno Letizia Perticaroli (Api) e Arnaldo Ippoliti (Udc) nonostante abbia definito questo non voto ‘un tecnicismo’. "Noi — ha detto — puntiamo a un accordo con il Pd che miri alle prossime elezioni". Sul bilancio è diventato più ampio invece, il fronte dell’opposizione che oltre al Pdl e a Duca (Sinistra per Ancona) e Quattrini (5 stelle) conta su Serenella Moroder.

Ha creato non pochi scompensi poi la posizione di Andrea Filippini (Idv) presente in aula per assicurare al sindaco due voti (Tagliacozzo assente) insieme a Micheli. "Ho espresso voto favorevole per una ragione politica — ha spiegato per motivare un cambio di rotta, visto che aveva dichiarato che non sarebbe stato presente in aula —. E’ chiaro che dopo questo voto ci dovrà essere un ragionamento politico".

Ancor più dura l’osservazione che ha fatto Simone Pelosi (Pd): "E’ opportuno andare avanti così? C’è bisogno subito di una verifica di maggioranza, dobbiamo essere i primi a saper valutare se ci sono le condizioni di governo stabile, i fatti oggi mi dicono di no".


Sulle stesse note anche Pierfrancesco Benadduci: "Abbiamo votato questo bilancio per senso di responsabilità. La maggioranza non c’è più". Punta sull’aumento dell’Imu invece l’intervento di Giacomo Bugaro, leader del Pdl: "Sappia la città che questa Amministrazione ha deciso oggi (ieri ndr) di aumentare le tasse. Da parte nostra ogni tipo di dialogo è interrotto".
 

Il sindaco Gramillano incurante di avere solo 16 voti sul bilancio va avanti. "Sono convinto che la responsabilità delle persone si deve valutare nel momento più problematico e credo che sia questo. Di fronte ai problemi è più facile fuggire piuttosto che rimanere sul punto» ha detto rivolgendosi al Psi, o forse a se stesso.
 

di Maria Gloria Frattagli