Ancona, 4 dicembre 2013 - Sono vitalizi (tabella). Come dice la parola stessa, si pagano a vita. Ci pensa la Regione Marche. La spesa ogni anno è di 4 milioni e 114.764 euro, 342.897 euro al mese. Ne hanno diritto tutti gli ex-consiglieri regionali che per almeno una legislatura hanno ricoperto il ruolo. Se poi l’ex consigliere è deceduto, il 60 per cento di quel vitalizio va alla vedova. Se l’ex consigliere deceduto era entrato in consiglio prima del ’95, quindi con la vecchia legge, la reversibilità va alla vedova e anche ai figli fino al loro 26° anno di età se sono studenti.

Questa somma che viene pagata ogni anno non è stata tutta versata dai beneficiari sottoforma di trattenute. Una buona parte, ma non tutta. La Regione ripiana la parte mancante con soldi freschi (decine di migliaia di euro) che sottrae da altri capitoli di spesa. All’insegna di meno investimenti per la gente, e più vitalizi per pochi. Chi sono quei pochi? Innanzitutto sono molti: 129 ex politici o ancora in attività. Chi è rimasto in regione per 4 legislature percepisce ogni mese 5.091,86 euro lordi. Come gli ex presidenti Rodolfo Giampaoli ed Emidio Massi, oppure Alfio Bassotti, Lidio Rocchi, Carlo Ciccioli. Scendendo a 4.849,39 euro ci si imbatte in Gaetano Recchi, Lorenzo Marconi, Giacomo Mombello. Poi il resto della truppa, con la particolarità dei figli del consigliere deceduto Alberto Jacucci, i figli Maria Elena e Alberto che percepiscono 545 euro a testa.

Questo drappello di beneficiari ha superato indenne anche il taglio del 10 per cento per le indennità dei parlamentari voluto nel ’95. Siccome i vitalizi sono legati alla retribuzione base dei consiglieri regionali, a sua volta agganciata a quella dei deputati: a decorre dal 1 gennaio l’indennità base è passata da 8.082 euro lordi a 6.600 euro. Ci si aspettava che anche i vitalizi subissero la stessa sforbiciata. Invece no.

La novità di quest’ultima legislatura è che alcuni giovani consiglieri (Elisabetta Foschi, Mirco Carloni e pochi altri) hanno rinunciato ad avere il vitalizio al compimento del sessantesimo anno di età, ottenendo di non avere la trattenuta in busta paga per accantonare la somma destinata al vitalizio. Insomma, molti, benedetti e subito. La stragrande maggioranza degli altri consiglieri invece ha optato per avere il vitalizio e dunque continuano ad avere delle trattenute. Questa situazione favorevole per i vitalizi non è stato messo in discussione da nessun proclama politico, come se quei soldi in più che vengono versati agli ex consiglieri regionali siano un destino ineluttabile più che una «disattenzione» politica.

 

Roberto Damiani