Elezioni, Luigi Cerioni confermato sindaco di Cupramontana

Soddisfatto: “Nonostante il calo dell’affluenza abbiamo avuto gli stessi voti di 5 anni fa“

Luigi Cerioni, riconfermato sindaco di Cupramontana (foto Ferreri)

Luigi Cerioni, riconfermato sindaco di Cupramontana (foto Ferreri)

Cupramontana (ancona), 6 giugno 2016 - Il sindaco uscente Luigi Cerioni riconfermato alla guida della Capitale del Verdicchio. Un risultato già scritto, vista l’assenza di una vera lista antagonista.

Netto però il calo dell’affluenza: nel 2011 era a 73,85%; il sindaco Cerioni aveva vinto con il 62,55% (1919 voti contro i 1988 di oggi) sullo sfidante Luca Stronati (37,45%) che quest’anno ha rinunciato a guidare una lista di centro destra. Già dal mattino l’affluenza si era dimostrata bassa: 12,48 alle 12 e 35,94 (la più bassa in provincia) alle 19 salendo a 54,36% alle 23. Erano 4.332 (2.118 uomini e 2214 donne) gli elettori chiamati al voto.

«Una grande soddisfazione – commenta Cerioni che ha seguito i risultati nel suo ufficio in Comune– con una percentuale superiore all’84 per cento. Nonostante il calo dell’affluenza comunque non di troppo inferiore al dato nazionale, abbiamo ricevuto gli stesi voti di cinque anni fa in termini assoluti. Ciò significa che abbiamo avuto un consenso trasversale anche dal centrodestra che ha rinunciato a fare una lista».

Nella capitale del Verdicchio è stata una campagna elettorale insolita: la giunta uscente, appoggiata dal Pd pur se priva di simboli, di fatto senza opposizione. Il sindaco Cerioni aveva la strada spianata dopo la defezione del centro destra, per dieci anni (fino al 2011) al governo del paese. Scongiurato il serio rischio commissariamento che si sarebbe avuto in caso di una sola lista in corsa e mancato raggiungimento del quorum del 50% più uno.

Fiorenzo Fiorentini 68 anni, impiegato Asur in pensione ed ex assessore Dc, dal 1980 al 1988, di orientamento di centrosinistra non puntava alla vittoria. Ha raccolto appena 179 voti, meno della somma delle schede bianche e nulle (188). Una lista «di servizio», come l’ha chiamata lui stesso per «un’opposizione propositiva, di stimolo all’amministrazione Cerioni».