Meno "social", più politica

Andrea Brusa

Andrea Brusa

Ancona, 28 settembre 2014 - C’è un coordinatore regionale di un partito che perde il suo incarico dopo aver postato su Twitter un selfie (ciò che qualche tempo fa era un banale autoscatto) con Berlusconi. C’è un assessore comunale di cui si chiedono le dimissioni per essersi lasciato andare su Facebook a commenti diciamo non proprio da educanda sui ladri che minacciano la sua abitazione.

In mezzo a Giacomo Bugaro di Ncd e a Matteo Astolfi del centrodestra di Falconara, c’è una politica che gioca pericolosamente con i social network e di questi rimane vittima. E allora le riflessioni sono due. Da una parte sarebbe il caso di dare il giusto peso a canali non ufficiali che certamente hanno una grande eco ma che rimangono comunque canali non ufficiali tra notizie inventate e foto ritoccate, dall’altra, e già qualcuno l’ha capito, è forse giunto il tempo di lasciare spenti smartphone e tablet per qualche ora in più per recuperare quel faccia a faccia con i cittadini di cui la politica di oggi sembra avere un gran bisogno.