Le previsioni meteo 2016 secondo le cipolle

Il rabdomante jesino Alfio Lillini e la «lettura» degli ortaggi: "Ecco che estate ci aspetta..."

Alfio Lillini

Alfio Lillini

Jesi (Ancona), 3 gennaio 2016 - Alfio Lillini, cosa dicono le sue cipolle per questo 2016 sul fronte del meteo?

«I responsi sembrano abbastanza chiari e parlano di un anno caldissimo più o meno ai livelli dello storico 2003. Ci attendono mesi torridi, soprattutto il periodo da metà giugno a metà agosto in cui l’afa la farà da padrona in modo quasi incessante. Ma anche a settembre si registreranno giornate nel complesso molto più calde della media del periodo».

E l’inverno?

«Poca roba. Ormai questa stagione è sempre più corta e stavolta dovrebbe durare veramente poco. Dopo che già a novembre e dicembre le temperature sono state molto sopra la media, anche ad inizio 2016 non c’è da attendersi granché. Nello specifico le cipolle prevedono non più di quaranta giorni di freddo tra gennaio e la prima parte di febbraio, quelle in cui le temperature saranno piuttosto basse in cui non mancheranno nottate di gelo».

Niente nevoni, dunque?

«Nevoni mi sentirei proprio di escluderli. Certo, un paio di giorni consecutivi di coltre bianca possono anche starci, ma si tratterà di episodi circoscritti e, appunto, poco duraturi. Niente a che vedere con quanto succedeva qualche decennio addietro quando dalle nostre parti la neve era assai più frequente. Entrando nel dettaglio, la neve l’ho inserita soltanto nel periodo che va dal 21 al 31 gennaio e a metà febbraio mentre nelle prima parte di marzo le precipitazioni bianche dovrebbero registrarsi unicamente in quota. Già nella seconda parte del mese di marzo le temperature dovrebbero tornare piuttosto miti, a conferma, appunto, di come il generale inverno non sia più quello di una volta e anche lui comincia a perdere colpi...».

Dobbiamo quindi attenderci uno degli anni più caldi della storia?

«Il fatto che il sale abbia fatto una gran fatica a sciogliersi ed assemblarsi con le cipolle durante l’abituale rito del primo gennaio è un segnale che interpreto proprio in questo senso. Pochissime altre volte in passato era accaduto questo e ciò lascia intendere che dobbiamo aspettarci un 2016 africano. Credo che il consiglio di acquistare un climatizzatore per chi non ce l’ha già sia quanto mai opportuno...».

E il fenomeno della siccità?

«Purtroppo è annunciato in costante aumento. Avremo dei periodi, soprattutto ad inizio agosto particolarmente critici, e per questo nelle note a corredo del calendario ho inserito il pensiero personale legato alla massima attenzione a non disperdere il grande patrimonio dell’acqua. Ormai sul nostro pianeta siamo tantissimi, forse troppi, e l’acqua rischia di non bastare più, specie se c’è chi insiste a farne un uso poco attento».

Perché dovremmo fidarci delle ‘sentenze’ delle sue cipolle?

«Non sta a me dire se e quanto siano azzeccate certe previsioni, anche se in molti negli ultimi anni si sono complimentati con il sottoscritto perché il calendario ha fornito indicazioni importanti. Più che altro mi preme sottolineare come il sistema messo a punto nel corso degli anni è stato sempre aggiornato cercando di migliorarlo il più possibile».

A cosa si riferisce?

«Grazie ad alcuni testi sulla rabdomanzia sono riuscito ad estendere la previsione rispetto a quanto accade con altri calendari simili. In particolare la suddivisione di ogni mese in tre decadi permette di fornire un servizio più dettagliato, invece della classica previsione mensile. Diciamo che è un modo per mettersi ancora di più in gioco e fornire indicazioni dettagliate».