Ciauscolo e olive ascolane taroccati, sanzioni per quasi 100mila euro

Sicurezza agroalimentare, supermercati e negozi nel mirino della Guardia Forestale

Sicurezza agroalimentare, controlli della Guardia Forestale

Sicurezza agroalimentare, controlli della Guardia Forestale

Ancona, 30 aprile 2016 – Ciauscolo, olive ascolane, Lacrima di Morro d’Alba. Ci sono i simboli delle Marche, ma anche la feta greca tra i prodotti ‘contraffatti’ scoperti dalla Guardia Forestale nell’ambito di un’operazione partita nei primi mesi del 2016 e conclusasi in questi giorni. Novanta controlli sono costati 27 sanzioni per un importo complessivo di oltre 96mila euro.

Le irregolarità sono state riscontrate principalmente nelle province di Macerata, Pesaro e Ancona. Nel mirino le violazioni delle norme sull’etichettatura degli alimenti e in particolare dei prodotti certificati.

I controlli hanno riguardato prodotti venduti al dettaglio nei punti vendita della grande distribuzione e verso esercizi che commercializzano una vasta gamma di prodotti aventi certificazioni di qualità. Di particolare rilievo è stata l’azione di controllo effettuata sul web attraverso il controllo dell’ e-commerce e delle recensioni on-line.

In particolare a Macerata le contestazioni hanno riguardato l’usurpazione della denominazione del Ciauscolo, prodotto DOP tutelato dalla normativa vigente.

Anche l’assenza della denominazione in etichetta dell’ingrediente caratterizzante le olive ascolane, e la vendita di feta greca, formaggio con denominazione protetta, ma che veniva rivenduto con etichettatura che esaltava ulteriori qualità non possedute dall’alimento.

Gli accertamenti sono stati effettuati a Montecosaro, Civitanova e Macerata, e sul web sui siti di due ditte aventi sede legale nel Maceratese e Pesarese.

Sanzionate anche pizze etichettate come “made in italy”, con denominazioni chiaramente evocative di nomi italiani, ma in realtà prodotte in Svezia.

A Pesaro sono stati contestati illeciti amministrativi riguardanti, in particolar modo, l’etichettatura dei prodotti biologici; è emerso che molti alimenti non riportavano una corretta indicazione dell’origine della materia prima biologica. Altri illeciti sono stati elevati per la mancata indicazione degli allergeni e degli ingredienti caratterizzanti.

Ad Ancona sono stati contestati illeciti amministrativi riguardanti l’etichettatura di salame morbido venduto illegalmente con la denominazione “ciauscolo” in una nota catena di supermercati, inoltre è stato sanzionato un produttore di vino di Ostra che commercializzava vino da tavola spacciandolo per Lacrima di Morro d’Alba.