Jesi (Ancona), 1 ottobre 2011 -  INCREDIBILE, ma vero, A. C., il rumeno di 22 anni che giovedì sera si è gettato dal Ponte San Carlo nel greto del fiume Esino dopo un volo di sei metri si è salvato. Dopo i primi, concitati momenti successivi al suo ritrovamento, attimi duranti i quali il personale sanitario si è prodigato per prestare soccorso al giovane, lunghi minuti vissuti dai presenti con timore; dopo che il giovane è stato caricato sull’ambulanza, in pochi pensavano che ce l’avrebbe fatta.

 

Col passare delle ore, però, la prognosi sanitaria che in un primo momento era stata dichiara riservata è andata via via cambiando fino allo scioglimento e alla definitiva quantificazione di trenta giorni necessari per la piena guarigione. Tanti ne occorreranno per sanare le fratture e le lesioni subite dopo quel volo di oltre 6 metri. Ora che la fase più brutta è passata ci si interroga sulle ragioni che hanno portato Alex a mettere in atto un proposito così tragico; secondo chi dice di avere avuto con lui dei contatti, seppur fugaci, la ragione del gesto è dovuta alla disperazione per la mancanza di un lavoro. Una questione di difficile risoluzione da parte di italiani, ma molto di più da chi, come Alex, era arrivato in Italia con il sogno di farsi una vita nuova, nel rispetto delle regole. La sua voglia di lavorare e le tante porte sbattute in faccia alla fine hanno demoralizzato il giovane che ora si ritrova su un letto d’ospedale.