Falconara Marittima (Ancona), 6 dicembre 2011 - La scorsa settimana il personale del Comando stazione forestale di Ancona ha posto sotto sequestro un richiamo elettroacustico in via del Tesoro a Falconara Marittima e denunciato alla Procura della Repubblica del capoluogo dorico C. R., pensionato settantaquattrenne del posto, per allestimento ed utilizzo di richiami vietati dalla vigente normativa venatoria.

Le indagini erano partite durante un servizio di vigilanza ambientale svolto nello scorso mese di ottobre quando, verso le 21,30 circa, i Forestali hanno sentito distintamente il suono di un richiamo elettromagnetico per quaglie, attivato vicino una abitazione di via del Tesoro. Dopo aver parcheggiato l’auto di servizio in una zona limitrofa, indirizzati dal segnale acustico che veniva prodotto continuamente con forte intensità, e percorso tutto il perimetro della recinzione, gli agenti si sono accorti che il marchingegno era stato posizionato all’interno di un piccolo orto, vicino all’abitazione, ma recintato a parte e con un solo lato in comune con il giardino, in cui, peraltro, si trovavano alcuni cani da caccia.

Avvertito il magistrato di turno del reato in corso, gli accertatori sono entrati nel fondo privato attraverso un cancelletto, non munito di serrature o chiavistelli, ed hanno accertato che il suono proveniva dalla sommità di un lampione alto circa 4 metri, con un cavo elettrico posto all’interno, fino alla base, collegato con un altro filo che proseguiva nel terreno: all’apice del palo era posizionata una lampada a neon (spenta al momento dell’accertamento) sulla quale era montato, con una staffa in ferro, un altoparlante camuffato dentro un ulteriore vano portalampade per esterni.

Il materiale rimosso, composto da lampada, portalampada e altoparlante, è stato posto sotto sequestro dal personale forestale che, avendo operato in un'area privata, decideva di verificare successivamente, mediante l’utilizzo di sistemi informatici catastali, chi ne fosse il proprietario.

Il luogo in cui veniva utilizzato il richiamo è di proprietà di una società di Pesaro, il cui legale rappresentate è risultato essere il figlio dell’indagato che, invece, ha nella casa limitrofa la propria residenza e la piena disponibilità del fondo agricolo in cui è stato effettuato il sequestro del richiamo; inoltre, possiede, a differenza del figlio, anche una licenza di caccia.

A completamento delle indagini, l’indagato è risultato intestatario anche di sette cani di razza Setter inglese che, per tipologia e razza, vengono appositamente utilizzati per la caccia alla quaglia, specie che proprio nel periodo autunnale effettua una migrazione dalle regioni dell’Europa dell’Est verso i territori più caldi del continente.