Ancona, 8 gennaio 2013 - DOCCIA FREDDA di inizio anno per i lavoratori della Best di Cerreto d'Esi. E' stata, infatti, appena avviata l'apertura delle procedure di mobilità per 125 dei 309 dipendenti complessivi. Tramite una comunicazione ai sindacati, i vertici dirigenziali della multinazionale del settore delle cappe aspiranti hanno infatti annunciato la decisione di chiudere il rapporto di lavoro con oltre un terzo delle maestranze ancor prima di attendere la data fatidica di marzo, quando scadrà la cassa integrazione straordinaria a rotazione per tutti gli operai.

Una soluzione, quella dei licenziamenti motivati dal forte esubero di personale, a cui si sarebbe arrivati per la consapevolezza che non sarà affatto facile godere di ulteriori estensioni degli ammortizzatori sociali in questi due anni risultati decisivi per tamponare la crisi dei consumi. Ora ci sono 75 giorni di tempo per la contrattazione con le parti sociali che hanno sùbito richiesto un confronto urgente con i rappresentanti della proprietà.
 

Un'autentica doccia gelata per i lavoratori che sapevano sì di una situazione difficile ed incerta, ma non potevano certo pensare che proprio alla ripresa dell'attività produttiva di ieri mattina arrivasse una notizia così ferale. Sùbito tra le maestranze il clima si è decisamente surriscaldato, tanto che per la giornata odierna è previsto il coordinamento delle forze sindacali Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil per decidere il da farsi. Probabile che si vada verso un nuovo bracco di ferro con  il management, a suon di scioperi ad oltranza e blocchi stradali di protesta come capitato un anno fa. Allora, in realtà, i lavoratori manifestarono per solidalizzare nei confronti dei colleghi di Montefano, dove lo stabilimento era stato chiuso senza preavviso, generando la reazione stizzita di operai e parti sociali. Stavolta sono direttamente chiamati in causa  i dipendenti del sito cerretese e dunque il confronto si annuncia ancora più aspro.

Alessandro Di Marco