Senigallia, 13 agosto 2013 - UNA NOTA ‘stonata’ sul palco del ‘Summer Jamboree’? Non si tratta della classica stecca che potrebbe prendere un cantante o un musicista; no, trattandosi di artisti di grandissimo livello è certo un rischio che non si corre al Festival. La nota ‘stonata’ riguarderebbe un tatuaggio ritenuto poco opportuno, se non addirittura fuori luogo ed offensivo per la sensibilità di quanti hanno assistito sabato sera al Foro Annonario alla esibizione della Big band e degli artisti che si sono alternati sul palco.

Non a tutti, per carità, anche perché tanta gente come di consueto nei dieci giorni del Festival era impegnata a ballare ed a seguire il ritmo dei ventidue orchestrali e dei vari cantanti. Non è sfuggito invece al signor Sergio Canta, che era tra il pubblico, un particolare che non ha gradito. «Sabato sera, sul palco del Foro Annonario — spiega — si sono alternate diverse voci accompagnate da una Big band in perfetto stile swing. Il clima era spensierato e danzereccio, fino alla comparsa di una giovane cantante newyorkese, Dionna Dal Monte, che nella breve esecuzione di due canzoni ha raggelato il festoso clima della piazza».

«La cantante faceva impunemente sfoggio di diversi simboli nazisti tatuati sul corpo: il simbolo delle SS sul viso e una sgargiante svastica sul seno sinistro. Non soddisfatta, Dionna Dal Monte ha concluso l’esibizione salutando il pubblico con un braccio teso in stile hitleriano; agghiacciante. Dopo un paio di domande nel back stage ho saputo che la ragazza si è presentata al festival scortata dal cantante di un gruppo nazi-rock di Bologna, ‘I legittima offesa’. Viene da chiedersi se gli organizzatori del festival fossero a conoscenza delle simpatie neo naziste della cantante; in caso contrario, con che criterio scelgono gli artisti da invitare? In un momento in cui si cerca di combattere con tutti i mezzi il razzismo negli stadi e di promulgare leggi contro omofobia e violenza sulle donne, questi plateali richiami agli eventi più bui del ventesimo secolo lasciano di stucco. Veramente un pessimo spettacolo».

Una provocazione? Una scelta mirata? Una linea musicale? Certo, raccogliendo foto o notizie sulla cantante, non si può certo dire che sia la bella impomatata con l’acconciatura cotonata ed il vestito a fiori, stereotipo della vocalist americana anni ’40 e ’50. Ma davvero sarebbero stati lanciati al pubblico segnali inquietanti dal palco del Foro Annonario? Quesiti ai quali il direttore artistico del ‘Summer Jamboree’, Angelo Di Liberto risponde minimizzando l’accaduto. «Dionna Dal Monte è una cantante punk — precisa l’ideatore del festival — ed ha interpretato brani Rhythm and blues che peraltro non incitano certo a questioni ideologiche o altro. Mi sembra davvero strano e non starei certo a farne un caso fuori luogo». «Mi è arrivato qualcosa al riguardo ma stiamo parlando di un tatuaggio — dichiara il sindaco, Maurizio Mangialardi — ma ho avuto conferma che si sia trattato soltanto di una provocazione, in quanto dai testi delle sue canzoni arrivano invece messaggi di tutt’altro tenore e significato, contrari a quel tipo di cultura».