Fabriano (Ancona), 7 dicembre 2013 - UN MEGA striscione con la scritta 'Facciamoli salTares' esibito da un gruppetto di manifestanti davanti al tavolo dove è schierata la Giunta; il lancio simbolico di alcune monetine in uno dei tanti momenti piuttosto concitati della seduta in cui comunque non è mai stato necessario l'intervento delle forze dell'ordine; cittadini che prendono la parola in sequenza e sventolano foto della raccolta differenziata che non funziona o cartelli con la scritta delle percentuali di maggiorazione della tariffa in alcuni casi sei volte superiore allo scorso anno; un disoccupato che in faccia al sindaco strappa la bolletta affermando “questa tenetevela, tanto io non posso pagarla”.

Flashback di un consiglio comunale aperto tanto partecipato (almeno duecento persone) all'Oratorio della Carità, quanto nel segno della 'deregulation' sin dall'avvio in cui i cittadini hanno deciso di stravolgere il protocollo e parlare loro per primi. Solo alla fine l'intervento del sindaco Giancarlo Sagramola con la conferma di quanto anticipato dal Carlino sulla tariffa dilazionata. In pratica alla scadenza originaria del 16 dicembre si potrà scegliere di pagare soltanto la seconda delle due voci che compongono la tariffa, in media il 20% del totale o giù di lì. La seconda rata, di norma attorno all'80% e comunque molto più consistente della prima, slitta al 28 febbraio senza aggravi o more. “Più di così non potevamo fare”, le parole del primo cittadino che calmano solo in minima parte una platea infuocata e più volte alzatasi in piedi ad invocare le dimissioni in blocco della Giunta.

Alessandro Di Marco