Senigallia (Ancona), 4 maggio 2014 - Senigallia ha superato in mezzo a gravi disagi la prima notte dopo l'alluvione, che dalla mezzanotte di venerdì fino a ieri pomeriggio ha messo in ginocchio la città (FOTO) e il suo entroterra (FOTO), causando anche due vittime. Oggi, nel piccolo centro in provincia di Ancona continua a mancare l'energia elettrica e non funzionano i telefoni, ma i tecnici sono al lavoro per riparare i guasti e contribuire a tornare alla normalità (FOTO). La buona notizia è che non sta piovendo e ciò consente alla protezione civile, alle forze dell'ordine, ai vigili del fuoco e ai volontari di continuare l'assistenza alla popolazione colpita dall'alluvione: si cerca di liberare le strade dal fango e si raggiungono le frazioni isolate per portare acqua e cibo agli abitanti.

Molti degli sfollati sono riusciti a rientrare nelle proprie abitazioni, ma i tre centri di raccolta istituiti nel territorio comunale sono rimasti aperti e attivi. Su Senigallia, in poche ore della mattina di ieri sarebbero caduti 120 millimetri di pioggia, che hanno avuto effetti devastanti sui corsi d'acqua, a cominciare dal Misa.

In ogni caso lo stato di allerta a Senigallia a causa del maltempo durerà altre 72 ore. Lo dice il sindaco Maurizio Mangialardi, che annuncia anche la chiusura delle scuole “per altri due giorni”. La corrente dovrebbe tornare a breve. Secondo Mangialardi, “il vero problema è la mancanza di comunicazione telefonica, sia mobile sia fissa che rende difficilissimo coordinare gli interventi e mettersi in contatto con la popolazione”. “Senigallia - aggiunge - è una città ferita, ma tutti insieme ce la faremo”.

Nel frattempo il Centro funzionale multirischi del dipartimento della Protezione civile delle Marche ha emesso un avviso di criticità idrogeologica regionale: per domani 5 maggio è previsto un generale miglioramento delle condizioni meteorologiche. Sono possibili deboli piovaschi, in particolare sul settore meridionale, nel corso della notte, tra oggi e lunedì 5 maggio; fenomeni assenti per il resto della giornata. “Date le attuali condizioni di saturazione dei terreni - si legge sull'avvertenza emanata con validità dal 5 al 6 maggio - saranno possibili ulteriori fenomeni di dissesto nelle zone maggiormente interessate dalle precipitazioni dei giorni scorsi”.

E' semisommerso il ristorante Uliassi, ancora non raggiungibile telefonicamente, nelle foto postate su Twitter da Luca Grossi. Il locale, due stelle Michelin, di Mauro Uliassi, uno dei migliori interpreti della cucina di mare marchigiana, si trova proprio sulla Banchina di Levante. "Nessun danno, per fortuna" invece alla Madonnina del pescatore, il ristorante bi-stellato con sede sulla spiaggia di Marzocca, Tre forchette del Gambero Rosso, dello chef Moreno Cedroni.  Dalla località-cult per tutti gli amanti dell'alta cucina, poco a Nord di Ancona, appena ripristinata la linea della telefonia mobile, Cedroni ha fatto sapere che "alla Madonnina del pescatore non ci sono danni, tranne le prenotazioni disdette, in centro purtroppo è un casino. Spero tutto si risolva presto".
L'apocalisse si è scatenata "in 10 minuti". A raccontarlo è Oxana, una ragazza che abita vicino alla zona della Saline, in via Cavalieri di Vittorio Veneto, una delle piu' danneggiate.  "è successo tutto all'improvviso - racconta - a un certo momento abbiamo visto un'ondata di acqua fangosa che saliva lungo la strada".

"Qua non si è visto nessuno, non ci ha aiutato nessuno e io sono invalido all'80%". A parlare è un anziano residente nei pressi di via Cavalieri di Vittorio Veneto a Senigallia, invasa ieri dall'acqua. L'uomo si sta arrangiando insieme alla moglie e con una scopa sta spingendo via il fango che si è accumulato nella sua casa al piano terra. "Finora non è venuto nessuno", insiste. Anche i vicini, muniti di scope, stanno cercando di ripulire case e uffici. La titolare di una toilettatura per cani fa vedere tutte le attrezzature rovinate dalla melma, un contabile sta portando fuori dei faldoni e degli scatoloni dal suo studio. Qualcun'altro si sta facendo aiutare da amici che hanno una ditta di spurgo. In un'altra zona, non molto distante, invece la Protezione civile è al lavoro con delle pompe per liberare un piccolo sottopassaggio dove l'acqua arriva alle ginocchia. Poi dovrebbe toccare ad alcune case: gli abitanti hanno già tolto e messo sulla strada cuscini, giocattoli, coperte e altre masserizie sporche di fango.