Senigallia (Ancona), 8 maggio 2014 - Istante dopo istante si consuma la tragedia. Proprio la successione di quegli istanti però è fondamentale per capire come sono andate le cose. Ecco come la ricostruisce il sindaco Maurizio Mangialardi. Cosa è accaduto nelle prime ore del mattino del 3 maggio a Senigallia (foto), quando si sono avute le prime avvisaglie di quello che in poche ore si sarebbe trasformato in un disastro?

"Alle 7 — dice il primo cittadino — la protezione civile di Senigallia ha ricevuto la prima telefonata da parte del dipartimento regionale che annunciava un primo ingrossamento del fiume Nevola. Abbiamo subito attivato il Centro operativo comunale e alle 7,15 abbiamo dato il preallarme con sms nelle zone classificate R4 a massimo rischio di esondazione con la contestuale mobilitazione dei volontari".

"Alle 8,19 — continua — abbiamo diramato un nuovo preallarme con livello di fiume alto nelle zone di Cannella Bettolelle, procedendo all’evacuazione nelle abitazioni e negozi. In questo momento il livello del fiume in città era ancora molto basso. Alle ore 8,30 il livello del fiume Misa era nella norma come attestato dalle telecamere della polizia municipale. Alle 8,30 la strada Arceviese era ancora libera e percorribile; alle 8,35 abbiamo proceduto con megafono a comunicare alle popolazioni di Cannella e Bettolelle l’inizio dell’evacuazione e abbiamo aperto le scuole di Cannella e Vallone che, secondo il piano di emergenza, sono deputate ad accogliere gli sfollati. Il fiume Misa si è ingrossato con una velocità impressionante e intorno alle 9,30 circa ha scavalcato l’argine all’altezza dell’area artigianale di Borgo Bicchia e si è indirizzato verso la città travolgendo Borgo Bicchia, Borgo Mulino, via Capanna, la zona dell’ex Piano Regolatore, zona di via Rovereto, lungomare nelle zone adiacenti della Rotonda e Ponte Rosso, oltre a via della Chiusa e zona Cannella e investendo anche il distaccamento dei vigili del fuoco. La situazione e’ precipitata in poco tempo".

"Nelle vie interne di Borgo Bicchia — prosegue Mangialardi — l’altezza dell’acqua ha toccato quota 2 metri e mezzo circa. Nella zona dell’ex piano regolatore la violenza del fiume e la velocità con la quale ha invaso le vie ha di fatto lasciato pochissimo tempo alla protezione civile per dare comunicazione ai residenti. Il Fosso Sant’Angelo che non era esondato per la pioggia ricevuta è andato sotto pressione (nell’ultimo tratto tra Via Mercantini e Ponte Rosso) a causa dell’enorme quantità d’acqua arrivata dall’onda anomala del fiume Misa. L’acqua con un percorso anomalo ha investito la zona del Campus scolastico quando le lezioni erano già iniziate e solo la disposizione data tempestivamente dal Comune di non far uscire gli alunni rimasti negli edifici e di mettersi in sicurezza ai piani alti ha evitato guai peggiori".

"Immediatamente dopo la fuoriuscita del Fiume Misa — dice ancora il sindaco — si sono interrotte tutte le possibilità di comunicazione, visto che è saltata l’energia elettrica, le linee di telefonia fissa e la maggior parte di quelle di telefonia mobile. Un blocco di circa 34 ore. Un black out che ha reso inevitabilmente più gravoso il coordinamento delle informazioni necessarie per la gestione dell’emergenza. Le prime operazioni di soccorso sono state rivolte a salvare le vite umane in pericolo e a mettere in salvo gli studenti rimasti negli Istituti scolastici. Ecco, questo è quello che è accaduto. Ora non resta che continuare insieme a lavorare incessantemente con quella straordinaria generosità ed impegno che tutti stanno dimostrando in questi drammatici giorni".