Raid contro i cinghiali tra le abitazioni

Fabriano, il primo cittadino ha dato l’ok all’operazione dei cacciatori: abbattuti 14

I cinghiali uccisi dai cacciatori

I cinghiali uccisi dai cacciatori

Fabriano (Ancona), 2 novembre 2015 - Caccia urbana ai cinghiali per la prima volta a Fabriano dove 14 esemplari sono stati abbattuti nell’area di via Bovio da una squadra di 40 cacciatori specializzati proprio nel giorno di apertura della stagione venatoria per gli ungulati.

Una novità assoluta voluta dal sindaco Giancarlo Sagramola che ha forzato la mano e dato immediata esecuzione ad un’ordinanza sicuramente destinata a far discutere, tuttavia di indubbio impatto visti i primi risultati subito portati a casa.

«Si è sparato sempre e solo ad oltre 150 metri di distanza dalle abitazioni, quindi rispettando in pieno la legge», si affretta a sostenere il primo cittadino al culmine di una mattinata in cui la via del quartiere Piano è stata praticamente blindata e divenuta inaccessibile per molte persone, mentre a diversi residenti è stato chiesto da operatori e cacciatori di non allontanarsi durante l’orario dell’inedito blitz in piena zona cittadina. Una ‘retata’ organizzata in due fasi nello spazio di un paio d’ore in cui in tanti - chi sorpreso, chi un po’ impaurito - dalle proprie abitazioni hanno distintamente avvertito i colpi sparati a più riprese.

«La prima parte – aggiunge Sagramola – ha visto protagonisti i cani dei cacciatori che hanno individuato i cinghiali nella zona del ristorante cinese ‘La Muraglia’. In quel primo segmento dell’operazione, ci tengo a precisarlo a chiare note, i cacciatori non hanno potuto utilizzare i loro fucili proprio perché i cinghiali si trovavano troppo vicini alle abitazioni e così gli animali selvatici sono stati fatti allontanare dai cani e trascinati in un’area attigua a distanza di sicurezza dalle case. E’ solo a quel punto che si è iniziato a sparare, riuscendo così ad abbattere un buon numero di animali selvatici».

Il sindaco, insomma, ha deciso di ‘sdoganare’ i raid venatori in piena città prendendosi un rischio non di poco conto sul fronte della sicurezza degli stessi cacciatori obbligati a non usare le armi durante il primo avvistamento dei cinghiali. Ma Sagramola non si ferma e, anzi, rilancia.

«Sin d’ora – annuncia il sindaco – stiamo valutando la possibilità di effettuare qualcosa di simile in un altro paio di zone periferiche della città. Se sono andato troppo oltre? Credo di no, perché, ripeto, i limiti di legge non vengono infranti e queste operazioni si svolgono in piena sicurezza grazie alla professionalità delle squadre di cacciatori. E poi mai come in questo periodo in città si fa un gran parlare dell’eccessiva presenza di cinghiali, per cui un provvedimento andava preso per fornire risposte concrete ed efficaci».