Indesit, pronti 150 milioni per Melano

Il segretario Fiom-Cgil Fabrizio Bassotti: "Lo spero". E Renzi incontra i lavoratori

Renzi con gli operai Indesit (Foto Ansa)

Renzi con gli operai Indesit (Foto Ansa)

Fabriano (Ancona), 19 aprile 2015 - Whirpool pronta a sborsare 150 milioni di euro (dei 500 complessivi previsti nei siti italiani) per trasformare lo stabilimento fabrianese di Melano a marchio Indesit in un’eccellenza produttiva assoluta. La cifra dovrebbe essere confermata domani dai vertici imprenditoriali del colosso americano nel summit di Roma con i sindacati. Se così fosse, insomma, Whirlpool calerebbe una sorta di asso per rasserenare il clima, dopo le robuste polemiche sollevate dall’individuazione di 1.350 lavoratori Indesit in esubero e l’annuncio delle chiusura dei siti con lo storico marchio italiano della fabrianese Albacina, la piemontese None e la campana Carinaro. Al Carlino, il segretario provinciale Fiom-Cgil Fabrizio Bassotti anticipa come la presenza di un reale progetto di irrobustimento di Melano potrebbe effettivamente cambiare le carte in tavola e forse anche ricucire lo strappo con la proprietà americana. Intanto il premier Renzi, ieri, si è presentato in Campania dove ha incontrato anche gli operai dello stabilimento ex Indesit di Carinaro. «Ci ha rassicurato – ha spiegato un loro rappresentante – che parlerà coi vertici della Whirlpool per capire quali sono le difficoltà e che interverrà lui personalmente per capire questa situazione». Sul tema interviene anche il sindaco di Fabriano, Giancarlo Sagramola: «Il Governo Renzi deve aprire un tavolo istituzionale sul piano industriale della Whirlpool, al quale devono partecipare anche gli enti locali: le ricadute del piano investono il territorio e in primo luogo chi lo amministra, i sindaci e le Regioni».

 

Fabrizio Bassotti, veniamo subito al dunque. Basteranno i 150 milioni di euro che Whirlpool dovrebbe sborsare per potenziare il sito di Melano per placare la vostra protesta per la chiusura dello storico stabilimento di Albacina?

«Aspettiamo che la Whirlpool ci presenti il piano nel dettaglio per capire se realmente sarà così. Certo, se davvero fossero 150 milioni di euro rispetto ai 34 su Albacina-Melano previsti dalla precedente gestione, si tratterebbe di una cifra assai rilevante. Qui, però, non è solo una questione nuda e cruda di denaro da mettere sul piatto, ma anche di prospettiva per i lavoratori».

In concreto, quindi, cosa chiedete agli americani?

«Servono vere garanzie su Melano. In particolare c’è da sapere se, come ci auguriamo, sarà un sito autonomo, capace cioè di trattare il prodotto dall’inizio alla fine senza limitarsi al solo assemblaggio. Come pure è assai importante capire che ne sarà dell’indotto di Albacina e se, come speriamo, ci sarà modo di riconvertirlo sui piani cottura e dunque diventare fornitore di Melano».

Insomma, lo slogan ‘Albacina non si tocca’ potrebbe essere rivisto?

«Albacina non si tocca fino a quando non vedremo progetti tangibili per Melano. Se dovessero arrivare rassicurazioni significative su questo fronte, allora vederemo come si pronunceranno i lavoratori. Il problema, ripeto, per gli operai non è di spostarsi di otto chilometri da Albacina a Melano, ma avere credibili prospettive sul loro futuro in azienda».

E i 280 esuberi su Fabriano che, guardacaso, sono lo stesso numero di incremento di personale a Varese, non vi fanno temere un esodo di massa obbligato verso la Lombardia?

«Ad oggi Whirlpool ha parlato solo di spostamento dei seicento lavoratori di Albacina a Melano, ma anche su questo aspetto sono necessari approfondimenti e verifiche. Comunque, a proposito di timori per traslochi verso Varese, ora sono soprattutto gli impiegati della sede centrale Indesit di Fabriano a sentirsi fortemente preoccupati».

Già, i colletti bianchi: che ne sarà del migliaio di loro in servizio in città soprattutto nello storico palazzo di fronte alla stazione ferroviaria?

«Nell’assemblea di venerdì abbiamo ascoltato la voce degli impiegati e mai come stavolta si sono detti delusi e arrabbiati. Ce l’hanno ribadito più volte che temono di essere utilizzati dall’azienda in modo strumentale. In pratica credono che in questo periodo stianno mettendo il loro know how a disposizione dei colleghi di Varese insegnando, appunto, conoscenze e competenze per poi finire nel calderone degli esuberi. In realtà il numeri degli impiegati di troppo non è stato ancora comunicato dalla Whilrlpool (la comunicazione è prevista per giugno, ndr), ma i timori sono molto alti perché il doppione dei centri direzionali tra Fabriano a marchio Indesit e Varese con il brand Whirlpool potrebbe richiedere accorpamenti e razionalizzazioni, chiedendo sacrifici soprattutto qui da noi».