Spegne le slot machine: ristoratore aggredito

Accerchiato da tre uomini: il 40enne ricoverato in ospedale

I carabinieri sono arrivati sul posto ma gli aggressori erano fuggiti

I carabinieri sono arrivati sul posto ma gli aggressori erano fuggiti

Falconara (Ancona), 4 ottobre 2015 - È stato accerchiato e preso a cazzotti perché, arrivato l’orario di chiusura, voleva spegnere le slot machine che teneva nel locale. È finito in ospedale sotto osservazione un ristoratore falconarese di 40 anni (omettiamo il nome per evitare ritorsioni), aggredito da tre uomini tra i 20 e i 40 anni che non volevano smettere di giocare alle macchinette. Uno, in particolare, gli ha sferrato più pugni in pieno volto, dopo che gli altri lo avevano circondato, perché aveva perso troppo soldi e non voleva che la macchinetta per questo fosse spenta.

L’aggressione è accaduta attorno alle 2 di ieri, quando il ristorante era ormai vuoto e il proprietario stava chiudendo: il personale era già andato a casa, dopo aver sistemato la sala. A rimetterci è stato anche un cliente, che si trovava fuori del locale e, dalle vetrate, ha visto l’aggressione. Ha appena fatto in tempo a chiamare i carabinieri che uno del gruppo è uscito e ha preso a cazzotti anche lui.

Sul posto è subito arrivata una dei carabinieri, che hanno ascoltato il racconto di quanto accaduto, ma gli aggressori si erano ormai allontanati. Il ristoratore è stato poi accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale di Torrette, dove inizialmente i medici avevano stilato una prognosi di 7 giorni per le contusioni al volto.

Il 40enne è dovuto però tornare di nuovo in ospedale per una emorragia che non si voleva arrestare: è stato sottoposto a una tac e tenuto sotto osservazione. I carabinieri della Tenenza di Falconara potrebbero presto arrivare a identificare gli aggressori: le slot machine hanno infatti una telecamera interna che riprende i giocatori.

Sembra che il gruppo di uomini fosse composto da persone residenti a Falconara, anche se al ristorante dicono di non conoscerli. «Era la seconda volta che entravano nel nostro locale – spiega il fratello del ristoratore picchiato –. Erano stati qua la sera prima ma non per mangiare, solo per giocare alle macchinette. Forse avevano bevuto qualcosa di alcolico, ma non erano ubriachi. L’altra notte pretendevano che il videogioco non venisse spento, ma mio fratello, dovendo chiudere il locale, gli ha detto che avrebbe spento tutto. Quando è stato aggredito, non è riuscito a parare i colpi, perché doveva tenere a bada più persone contemporaneamente. Abbiamo sempre gestito questo ristorante con serietà e nessuno si aspettava una reazione tanto violenta».