Banca Marche, si profila un salvatore veronese

Fondazione Cariverona e Banco Popolare possibili alleati di Fonspa nell’operazione

Banca Marche

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Jesi (Ancona), 25 marzo 2015 – Salvataggio Banca Marche, Fonspa che dovrebbe guidare l’operazione (ma la firma non c’è ancora) in queste ore è in Banca d’Italia per affinare i dettagli del piano. Non c’è ancora un partner bancario da cui i vertici di palazzo Koch non vorrebbero prescindere, ma si fa sempre più strada l’ipotesi del Banco Popolare attraverso la Fondazione Cariverona.

Sul dossier di Bm sarebbe al lavoro dunque anche il presidente della Fondazione Cariverona Paolo Biasi che già a dicembre scorso aveva dichiarato: «Non abbiamo ancora esaminato la situazione Banca Marche. Non scartiamo niente che abbia un ritorno certo. Se ce lo chiedono, ce lo dimostrano e siamo convinti non è da escludere».

A quanto pare la richiesta sarebbe arrivata e la Fondazione sarebbe esaminando la propria partecipazione nell’operazione di salvataggio dell’istituto di credito marchigiano. Del resto, a favore di questa ipotesi, gioca anche la geografia e la distribuzione delle filiali della Banca popolare di Verona (gruppo Banco popolare) che scende fino all’Emilia Romagna escludendo Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio: regioni in cui Bm è consolidata con 300 filiali.

Alla ricapitalizzazione di Bm che dovrebbe ruotare attorno ai 900 milioni di euro, il gruppo bancario partner dovrebbe investire attorno ai 500 milioni di euro: considerato l’impegno di Fonspa per 300 e del Fondo interbancario tutela depositi per 100 milioni. Ma non è esclusa la partecipazione all’operazione da parte di fondi esteri.

Entro le prossime settimane dovrebbe concretizzarsi la manifestazione di interesse da parte di Fonspa per la creazione della bad bank e successiva ricapitalizzazione dell’istituto di credito, anche se i tempi potrebbero ancora allungarsi. Ma intanto Banca Marche si avvia a incassare una doppia vittoria: il tribunale del lavoro di Ancona ha già respinto il ricorso presentato dall’ex vice direttore generale, il maceratese Stefano Vallesi, contro il licenziamento per giusta causa.

Ed è atteso a giorni un pronunciamento analogo su ricorso presentato da Pier Franco Giorgi, ex vicedirettore di Massimo Bianconi ed ex direttore generale Pianificazione e controllo rischi. Nei giorni scorsi il giudice del tribunale del Lavoro Arianna Sbano ha anche condannato l’ex vice direttore a pagare le spese legali sostenute da BM e Carilo.

Vallesi infatti era direttore generale della controllata Cassa di Risparmio di Loreto mentre, in Banca Marche ricopriva il ruolo di responsabile dell’area crediti. Giorgi, Vallesi e anche Leonardo Cavicchia e Claudio Dall’Aquila ex vicedirettori anche loro, sono tra i 3 indagati nell’inchiesta della Procura di Ancona sulle cause che hanno portato al dissesto dell’istituto di credito commissariato dall’estate del 2013. I quattro ex vicedirettori come l’ex dg Bianconi sono indagati anche per associazione a delinquere.