Ancona, 9 luglio 2014 - Almeno sei i colpi di pistola sparati a bruciapelo in tutto il corpo di Pietro Sarchiè, il commerciante di pesce barbarbaremente ucciso, bruciato e sotterrato nelle campagne di San Severino. Sono i primi elementi che emergono dall'autopsia conclusasi alle 13.30 all'istituto di medicina legale dell'ospedale di Torrette di Ancona. L'esame medico legale è stato condotto dal professor Adriano Tagliabracci e dal dottor Raffaele Giorgetti.
I colpi di pistola hanno attinto Sarchiè sul braccio sinistro, sul petto e l'ultimo, quello probabilmente mortale, alla nuca. Quattro i proiettili ritrovati nel corpo. All'appello ne mancano quindi due. Ora verrà esaminato il calibro utilizzato per risalire all'arma del delitto e quindi capire se si tratti di una pistola a tamburo o automatica. Gli avvocati della famiglie, Gionni e Ruggieri, confermano che al momento sono due gli indagati. Si tratterebbe di due siciliani residenti da poco in zona. I familiari della vittima sono venuti ad Ancona in prima mattinata per il riconoscimento del corpo e di alcuni elementi distintivi e poi sono ripartiti in direzione Macerata per riconoscere i pezzi di furgone ritrovati