Scalinata del Passetto, la versione della ditta

Gobbi: "Mai successo un incidente così". Si cerca di capire se era presente un tecnico del Comune

Ancona, la scalinata rovinata del Passetto (Foto Antic)

Ancona, la scalinata rovinata del Passetto (Foto Antic)

Ancona, 30 maggio 2016 - «E’ stata una manovra errata, si è trattato di un incidente e, in quanto tale, non è stato certamente voluto. Conduco questi mezzi da 20 anni e non mi sarei mai aspettato che potesse accadere una cosa simile». Ad affermarlo Stefano Gobbi, titolare della Stema srl e conducente del mezzo che, martedì scorso, scendendo la scalinata del Passetto (foto) ha danneggiato una serie di gradini, sgretolando in particolare quelli della prima rampa sotto al Monumento ai Caduti.

Gobbi non entra nei dettagli dell’accaduto, ma conferma sostanzialmente quanto già riferito ai carabinieri: il danneggiamento non è stato provocato dai cingoli, che come previsto erano ‘gommati’, ma dalla parte posteriore del mezzo, che si è sbilanciato data la forte pendenza. L’altro bobcat invece, stando a quanto ricostruito dagli investigatori, non era dotato di pala ed è sceso senza fare danni.

Ora i carabinieri del nucleo per la Tutela dei beni culturali, guidati dal maggiore Carmelo Grasso, intendono capire se al momento della discesa dei mezzi fosse presente un tecnico comunale per sovrintendere alle operazioni, soprattutto durante la fase iniziale, quando sono stati prodotti i danni più gravi. Il passaggio dell’escavatore per la scalinata del Passetto era stato infatti autorizzato dal Comune, che aveva appaltato alla Stema i lavori per la sistemazione della ghiaia lungo la piccola spiaggia, un intervento da 17mila euro.

L’autorizzazione era stata concessa anche alla luce di quanto accaduto negli anni precedenti, quando la discesa dei mezzi (in questo caso di un’altra azienda) non aveva apparentemente provocato danni. Nel 2015 i bobcat erano stati fatti scendere fino alla spiaggia attraverso una gru dal braccio lunghissimo, ma l’operazione si era rivelata molto rischiosa e quest’anno si era preferito tornare al sistema di discesa precedente.

Gli investigatori non erano stati avvertiti che gli escavatori sarebbero passati nuovamente dalla scalinata per risalire, evento che è stato accertato solo successivamente. Il titolare della Stema sarà probabilmente indagato per danneggiamento, ma spetta al Comune predisporre il progetto di ripristino della scalinata, che dovrà essere approvato dalla Soprintendenza.

L’amministrazione comunale, nei prossimi giorni, dovrà presentare alla stessa Soprintendenza una relazione dettagliata sull’accaduto e consegnare ai carabinieri la documentazione relativa agli interventi degli scorsi anni.