Scontro fra Tornado, un mese dopo il Piceno non dimentica

«Questi ragazzi non sono morti, continuano a vivere per tutti noi». Una folla commossa a Gimigliano per ricordare i quattro piloti

La collisione fra i tornado e i quattro piloti

La collisione fra i tornado e i quattro piloti

Ascoli Piceno, 20 settembre 2014 - TRENTA giorni. Anche se sembra ieri, tanto è trascorso da quel 19 agosto che gli ascolani, ed in particolar modo gli abitanti di Venarotta, non dimenticheranno mai, con i due Tornado dell’Aeronautica Militare che si scontrarono nei pressi di Poggio Anzù. Ricorderanno per sempre questa data, poi, anche i genitori ed i parenti più stretti dei quattro piloti che persero la vita, i cui resti vennero ritrovati dopo pochi giorni nelle campagne picene.

Proprio a Mariangela Valentini, Alessandro Dotto, Giuseppe Palminteri e Pietro Paolo Franzese, infatti, ad un mese dalla loro drammatica scomparsa, è stata dedicata la messa che ieri pomeriggio il vescovo Giovanni D’Ercole ha celebrato nella chiesa di Gimigliano. Questa, però, era troppo piccola per ospitare tutti coloro che hanno ‘abbracciato’ collettivamente i piloti dei due aerei. Tra i presenti, peraltro, anche i genitori di Franzese, Giuseppe e Carmelina, i quali hanno colto l’occasione per ringraziare ancora una volta tutta la cittadinanza di Venarotta, per la vicinanza nei propri confronti nel periodo più delicato della loro vita, e tutti coloro che si sono adoperati nel corso dell’emergenza per il ritrovamento del corpo dei piloti.

I coniugi Franzese, che tenevano moltissimo affinchè il Trigesimo venisse celebrato a Gimigliano, sono stati accompagnati dal generale Maurizio Lodovisi, vice capo di Stato Maggiore dell’aeronautica Militare. «Ricorderemo per sempre i nomi di questi quattro ragazzi che sono morti tragicamente mentre compivano il proprio dovere — ha spiegato monsignor D’Ercole durante l’omelia, di fronte alle circa mille persone che hanno partecipato alla messa — Questa vicenda ha sconvolto tutti. Purtroppo, però, sappiamo bene che la morte non chiede mai il permesso, ma arriva sempre all’improvviso, quando meno ce lo aspettiamo. In questa occasione invito tutti a riflettere sul senso della vita, perché la morte non deve essere considerata come la fine di tutto, ma come l’inizio di una dimensione nuova, che non conosciamo. Mariangela, Alessandro, Giuseppe e Pietro Paolo, d’altronde, non sono morti ma continuano a vivere dentro di noi e soprattutto per noi». La celebrazione è stata animata dalla corale Cento Torri e, tra gli altri, erano presenti anche il sindaco di Roccafluvione, il vicesindaco di Ascoli Donatella Ferretti, il presidente Celani e il viceprefetto.