Mercoledì 24 Aprile 2024

Senigallia, maestra di sostegno ripresa perché mangia pane in mensa

Pronta la risposta della docente: “Vicenda assurda, ne parlerò direttamente col sindaco”

Mensa scolastica (Foto Castellani)

Mensa scolastica (Foto Castellani)

Senigallia (Ancona)cronaca, 15 gennaio 2015 - Ripresa dal personale di cucina della mensa perché sorpresa a mangiare alcune fette di pane. Il singolare episodio si è verificato ieri in una scuola primaria cittadina: protagonista della vicenda, non un bambino goloso, bensì una insegnante di sostegno. La docente durante l’orario di mensa, stava prestando assistenza ad un bambino che presenta difficoltà. E così mentre stata aspettando che l’alunno consumasse il pasto, ha preso e mangiato alcune fette di pane.

Notata da una degli addetti alla cucina della mensa, la maestra è stata redarguita per aver mangiato il pane. Questo, in quanto non autorizzata a mangiare durante l’orario della mensa senza il rientro pomeridiano. Un’osservazione che ha lasciato letteralmente di stucco l’insegnante che non ha nascosto il proprio disappunto per l’increscioso episodio. “Il mio turno giornaliero terminava alle 13,20 – precisa l’insegnante che per il momento intende mantenere l’anonimato –. So che non ho diritto al pranzo, ma mi sono permessa di mangiare alcune fette di pane; questo, ben sapendo che i bambini non lo mangiano e ne avanzano filoni e filoni. Tra l’altro non so che fine fanno.

Si tratta di una cosa veramente assurda proprio perché la quantità di pane che viene servita è così consistente, che avanza sempre e quanto rimane viene buttato via. Mi piacerebbe sapere se questo è il piano di risparmio del Comune; cioè far sorvegliare ai dipendenti se qualcuno mangia una fetta di pane. L’unico rammarico è che a questo Comune devo pagare fior di tasse. In ogni caso ne riferirò al sindaco”. Un episodio di fiscalità quasi assurda, e che fa il paio con la denuncia sollevata in consiglio comunale da Roberto Mancini (Gruppo Partecipazione). Mancini aveva infatti chiesto spiegazioni all’assessore alla pubblica istruzione, Stefano Schiavoni sul perché venisse fatto pagare il pasto al personale delle cooperative che assistono gli alunni disabili durante la refezione scolastica. “Anche se per queste figure l’assistenza durante l’orario di mensa è comunque un lavoro – aveva dichiarato il consigliere – non si capisce quale sia il criterio di questo divieto”.