Spacca si ricandida alle Regionali, Fi pronta ad allearsi. Il Pd: "Traditore, si dimetta"

Marche, il governatore uscente ha annunciato la sua disponibilità a correre per il terzo mandato. Dura reazione di Comi: "Re del trasformismo". Ceroni plaude: "Da tempo aspettavamo questa decisione"

Spacca e Solazzi

Spacca e Solazzi

Ancona, 21 marzo 2015 - La notizia era nell’aria da tempo e ora arriva l’ufficialità: Gian Mario Spacca, presidente uscente, è disponibile a ricandidarsi alla guida della Regione Marche per quello che sarebbe il suo terzo mandato.

Lo ha detto il presidente dell’Assemblea legislativa Vittoriano Solazzi in una conferenza stampa alla presenza dello stesso Spacca: “Un grazie davvero grande a Gian Mario Spacca che ha dato la sua disponibilità a candidarsi per il progetto di Marche 2020”. Presenti al tavolo dei relatori sono presenti il coordinatore regionale di Ncd Francesco Massil'ex parlamentare dell'Udc Amedeo Ciccanti, esponente dell'ala dell'Udc favorevole ad un accordo con Marche 2020 e Ncd.

"Aspettiamo Ap e intanto 'veniamo facendo". Questa la battuta del governatore, che scenderà in campo con il suo partito, Marche 2020, e l'appoggio di Area Popolare.  "Sono stato iscritto al Pd per tre anni, - ha proseguito - ma vengo dalla Margherita, Sono stato eletto con una lista civica e come presidente sono espressione di una coalizione, non del Pd. Io mi sono sono sempre sentito espressione di una alleanza di governo". 

Cita Martin Luther King il governatore in un messaggio su Facebook pubblicato dopo l'annuncio della sua ricandidatura. "La vigliaccheria chiede: è sicuro? L'opportunità chiede: è conveniente? La vanagloria chiede: è popolare? Ma la coscienza chiede: è giusto? Prima o poi arriva l'ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare; ma bisogna prenderla, perché è giusta". Insomma, nonostante la prudenza delle dichiarazioni ufficiali, la scelta è fatta: Gian Mario Spacca si ricandida.

 

Ceroni (Fi): "Bene Spacca, pronti ad alleanza"

"Bene Marche 2020 e buona la disponibilità data dal presidente delle Marche Gian Mario Spacca" a candidarsi. "Da tempo aspettavamo questa decisione. In primo luogo perché certifica il fallimento di 20 anni di governo della sinistra nelle Marche e la fine di quell'esperienza. Poi perché la crisi economica che attraversa la regione non può attendere ulteriori incertezze e perdite di tempo". Lo dice il coordinatore regionale di Fi Remigio Ceroni

"Finalmente - afferma - si può condividere un grande progetto di cambiamento. Noi siamo disponibili immediatamente ad un confronto a tutto campo per un'alleanza alternativa, ampia che metta al primo posto i marchigiani e gli obiettivi programmatici più urgenti da realizzare, senza se, senza ma. Chi ci sta, ci sta. Chi non ci sta - aggiunge - si assume la responsabilità di consegnare ancora una volta le Marche al Pd, responsabile tanto a livello nazionale quanto a quello regionale della grave situazione economica e sociale che stiamo vivendo".

Ceroni spiega che Forza Italia è pronta a far parte di "un'alleanza senza condizioni con chi: mette al primo posto dei problemi l'emergenza occupazionale alla quale bisogna trovare soluzioni per dimezzare in poco tempo il numero dei disoccupati di ogni età, con particolare attenzione ai giovani. Con chi vuole sostenere le imprese e le ritiene fondamentale strumento per creare lavoro, ricchezza e benessere".

E ancora, con "chi ritiene la sicurezza almeno nelle proprie case un diritto che deve essere in ogni modo garantito, pensa sia necessario sostenere le famiglie, perché in un momento difficile come questo possono dare un grande contributo alla coesione e alla tenuta sociale del sistema, considera la salute un diritto che va garantito, facendo attenzione anche a come utilizzare il denaro pubblico con oculatezza, parsimonia eliminando sprechi e rendite consolidate". "Su queste basi - conclude Ceroni - si può costruire un'alleanza solida e condividere la personalità che meglio saprà incarnare il progetto".

 

Comi (Pd): "E' un traditore, si dimetta". Forza Italia pronta ad allearsi

Di segno opposto la reazione del Partito Democratico: "Vergogna. Da sinistra a destra, da Prodi a Berlusconi, senza alcun pudore". Così il segretario regionale del Pd Francesco Comi commenta la decisione del governatore uscente Gian Mario Spacca di candidarsi per il terzo mandato con Marche 2020. "Ad oggi - dice Comi - Spacca è il presidente della Regione grazie al supporto dei cittadini che lo hanno votato come candidato di centrosinistra, proposto e sostenuto lealmente dal Pd, eletto con una coalizione ed un programma di centrosinistra. Questo è tradimento".

Quella di Spacca, prosegue Comi, "è la ricerca ossessionata di una candidatura. E per questo ha abbandonato il Pd, che non concede deroghe ad alcuno, perché crede nel valore del ricambio. Come può oggi Spacca pensare di continuare a governare con il centrosinistra e di candidarsi con le forze che sono alla nostra opposizione? Coerenza vorrebbe che si dimettesse subito. Abbia il coraggio di farlo".

"Con questa mossa - continua - Spacca si conferma il re del trasformismo. Cerca inutilmente di mimetizzare la destra e di portarla al governo sotto le mentite spoglie di un'alleanza moderata e civica. Un progetto che dovrà però fare i conti con i cittadini marchigiani, che di tutto hanno bisogno tranne che di essere presi in giro". Intanto per lunedì pomeriggio Comi ha convocato la Segreteria regionale del Pd, e, d'intesa con il capogruppo, anche il Gruppo consiliare in Regione.

"Non credo che ci sia la necessità di dare le dimissioni, - ha replicato Spacca - tra poco la legislatura sarà finita e per la Regione ci sarà solo l'ordinaria amministrazione". "Con l'ordinaria amministrazione - ha aggiunto - anche il governatore uscente può partecipare alla competizione elettorale".

"Il partito dei terzi mandati. Questo è il progetto di Marche 2020. Spacca e Solazzi sono come Scilipoti e Razzi: tradiscono il popolo del centrosinistra per mantenere la poltrona e i privilegi. Uscire dal centrosinistra per aprirsi a forze politiche anche di estrema destra si chiama trasformismo e niente di altro. È la politica al servizio dei posizionamenti e delle poltrone, al servizio della conservazione del potere. Non di certo a disposizione dei cittadini e dei bisogni dei marchigiani». Lo afferma Luca Ceriscioli candidato alla presidenza della Regione Marche.