Ancona, 30 settembre 2010 - Il 3 ottobre in piazza Roma, torna l'appuntamento con l' XI edizione della Biodomenica,  promossa dall'Associazione Italiana per l'agricoltura biologica, Coldiretti e Legambiente. Quest'anno, per la prima volta, la manifestazione sarà in contemporanea con le piazze di cinque continenti.

 

Secondo Coldiretti, Aiab e Legambiente "Per i marchigiani diventa sempre più facile acquistare prodotti biologici. Nel nostro territorio sono presenti, infatti, 175 aziende che fanno vendita diretta, 170 agriturismi, 38 ristoranti e 47 negozi specializzati.oltre ai 29 gruppi di acquisto solidale e i 12 mercatini. Si segnalano anche le prime esperienze di e-commerce. Un fenomeno che segue l’aumento dei consumi fatto registrare a livello nazionale". Secondo un'elaborazione Coldiretti su dati Ismea AcNielsen, gli acquisti domestici di prodotti confezionati biologici nel primo semestre del 2010 sono aumentati del 9 per cento.

 

La manifestazione, dalle 9 alle 19, ha in programma un laboratorio creativo per i bambini in programma alle ore 11 a cura della Fattoria del Borgo di Colbordolo, stand informativi sul progetto fattorie sociali 'Compro bio, compro etico' e una mostra mercato di prodotti biologici con venti aziende che proporranno marmellate, vini, succhi, olio, miele, liquori, olio, piante aromatiche, ortofrutta, formaggi, salumi, farine, legumi, conserve di frutta.

 

"L'edizione 2010 ha come tema il ‘Glocal’, ovvero l’unire il locale, con le proprie tradizioni, il proprio territorio e la propria storia, a una visione globale – spiega la presidente di Aiab Marche, Loredana Benni – l’idea è agire localmente avendo però in mente l’intero sistema. La Biodomenica rappresenta quindi un ulteriore momento per parlare di agricoltura biologica ovvero di ambiente, salute, alimentazione e gusto, consumo critico e responsabile, commercio equo e solidale etica, consapevolezza".

 

Secondo i dati del Sistema d'Informazione Nazionale sull'Agricoltura Biologica, nelle Marche oggi ci sono 67mila ettari coltivati a biologico, con 2.288 operatori, il 15 per cento in meno rispetto all’anno precedente. Un calo che contrasta con l’aumento dei produttori che hanno avviato esperienze di filiera corta, aumentati dell’8 per cento.

 

"Vista la sempre maggiore presenza dei prodotti bio sulle tavole dei marchigiani occorre dare la possibilità ai consumatori di fare i propri acquisti in totale trasparenza – sottolinea il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi - introducendo al più presto il marchio del biologico italiano, come del resto previsto dal regolamento comunitario".

 

Luigino Quarchioni, presidente di Legambiente Marche, punta anche sul biologico per superare l'attuale crisi: "Avanti ancor di più con il biologico che nelle Marche gode già di buona salute: queste le parole d'ordine per il nostro territorio. In questo modo avremmo garantito qualità del cibo sulle tavole dei marchigiani, bassissimo impatto ambientale e qualificazione dell'agricoltura. Questi elementi, abbinati al paesaggio e all'artigianato, rappresentano la scommessa su cui puntare per uscire dalla crisi".