Ancona, 10 agosto 2010 - "L’Ancona è più viva che mai". Sono queste le parole usate da Mais al termine dell’infruttuosa giornata di ieri. I 150mila euro, utili per iscrivere la squadra in serie D, non sono arrivati ma il presidente non molla e, anzi, rilancia: "Purtroppo non ci sono i soldi e abbiamo perso ogni speranza di partecipare al prossimo campionato di serie D. La trattativa con gli imprenditori emiliani non è andata come speravamo. Ma ciò non toglie che l’Ancona è viva e ripartiremo".
 

Da quale categoria?
"In Eccellenza non possiamo, perché c’è il Piano San Lazzaro di Marinelli. Proveremo con la Promozione, dipenderà dai meriti sportivi che ci riconosceranno, altrimenti vorrà dire che rinizieremo in terza categoria".
 

Terza categoria? Non le sembra un’assurdità per una città come Ancona?
"Mi sento sconfitto, questo non posso negarlo. Ma mi sarei sentito così anche in caso di serie C2 o D. Non c’è poi tanta differenza".
 

Aspetti, ricapitoliamo. Da qualche giorno il sindaco ha praticamente consegnato la squadra nelle mani di Marinelli, ed ora lei dice che ripartirà dalla terza categoria. Dove sta la ragione?
"Il titolo è nostro e su questo non si discute. L’operato del sindaco, detto francamente, mi ha lasciato parecchio perplesso. E, a dirla tutta, ci sono rimasto male. Per quanto riguarda Marinelli, invece, posso dire che è il presidente del Piano San Lazzaro è un amico. Fa bene il suo lavoro e continuerà a farlo. D’altronde è riuscito a portare in Eccellenza una piccola realtà come il Piano".
 

Insomma, il presidente dell’Ancona è Flavio Mais?
"Assolutamente. E me lo impone anche il codice civile, ci sono persone che lavorano e sono obbligato anche per loro ad andare avanti".
 

Ha qualcosa da dire alle persone che l’hanno abbandonata in questo periodo?
"Gli azionisti si sono comportati in maniera irresponsabile. Si sono dimostrati inadeguati, sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo. E’ stata incomprensibile, poi, la recente attività del sindaco. In pochi sono rimasti al mio fianco, e a loro va la mia gratitudine".
 

Qual è la cosa che le è dispiaciuta di più in questi ultimi giorni?
"Del sindaco e degli azionisti l’ho già detto. Anche certi organi di stampa, però, mi hanno colpito in maniera negativa. Ora si parla del Piano come grande squadra, quando fino a qualche tempo fa, quando eravamo primi in serie B, nessuno ci è stato vicino. Sapevamo di essere una società con delle difficoltà economiche ma eravamo la sorpresa del campionato e lottavamo per le posizioni di vertice in un campionato professionistico. Eravamo arrivati in B grazie ad un duro lavoro e ora viene osannata una squadra di Eccellenza. Eccellenza, appunto, non serie B".