Filottrano (Ancona), 7 ottobre 2011 - PABLO DANIEL OSVALDO non è solo l’attaccante che fa sognare i tifosi della Roma. E non è neppure soltanto l’ultimo oriundo convocato nella Nazionale maggiore. Notizia che, come al solito, fa biascicare i soliti benpensanti. Osvaldo è anche il figlio dei tanti marchigiani che hanno tentato di fare fortuna in Argentina. E che ora tornano in Italia carichi di entusiasmo e di voglia di stupire. Il sangue di Pablo Daniel porta a Filottrano. Fu questo paese, un tempo soltanto campagna e poco più, che nel 1856 diede i natali ad Antonio Pasquini, il primo avo, il bisnonno, dell’attuale attaccante giallorosso.


FU LUI il primo dei Pasquini di Filottrano ad emigrare in Argentina "in data sconosciuta" come dicono i documenti genealogici raccolti in questi ultimi anni da Nunzio Pasquini, cugino di terzo grado di Pablo Daniel Osvaldo.
Probabilmente il calciatore neanche saprà della sua esistenza.


Ma Nunzio Pasquini è vivo e vegeto, ha 60 anni e a Filottrano ci vive ancora e piuttosto bene.
In paese ha la sua famiglia e ricopre anche il ruolo di assessore al bilancio e alla polizia municipale. La prima cosa che dice di fronte alla splendida storia di Osvaldo, è quella che gli viene direttamente dal cuore: "Appena tornerà a Roma dopo l’impegno con la Nazionale di Prandelli — dice — cercherò di metterni in contatto con lui per incontrarlo e farlo venire qui a Filottrano per una bella festa. Quando giocava con la Fiorentina già disse a qualcuno che sapeva di essere originario di Filottrano e che sarebbe venuto volentieri. Ora però voglio che questo accada sul serio".


Osvaldo ha avuto fortuna in Italia a fasi alterne. Adesso sicuramente è il suo momento. Più che altro vuol fare ricredere i tanti scettici di non essere quello 'scarsone' che ha fatto vedere poco o nulla con le maglie di Atalanta, Lecce, Fiorentina e Bologna. Su di lui, la Roma americana di De Benedetto ha puntato molto. Con lui Luis Enrique vuole arrivare in alto. E l’inizio è più che promettente. Tre gol in altrettante partite. "Eccome se l’ho visto — dice con orgoglio il cugino Nunzio —. Ho imparato a conoscerlo da quando venne a giocare in Italia la prima volta. Non sapevo neanche che facesse il calciatore prima d’allora. Con la Fiorentina ha fatto vedere poco, ma sono convinto che ha talento. Se devo essere sincero l’ho pensato anche io: quando ho letto che la Roma aveva investito 18 milioni per lui, mi sono detto: ‘Ma non saranno un po’ troppi?’".

E’ la domanda che, non solo a Roma, si sono fatti in tanti. Vabbè che con la maglia dell’Espanyol di gol nell’ultima stagione ne ha messi a segno 22. Ma è pur sempre l’Espanyol e non la Roma, con tutto il rispetto. "Farà bene — dice il cugino, con il petto gonfio — anche in Nazionale può far vedere il suo valore". Il figlio di Filottrano dal look zingaro, è pronto nuovamente a stupire tutti.