Ancona, 18 novembre 2011 - Basta trasferte vietate. Stavolta però non è la contrarietà alla repressione che ormai da due anni sta colpendo la tifoseria dell’Ancona. No, stavolta è la decisione della Curva Nord. Dalla prossima partita esterna della squadra di mister Favo, a Riccione, e fino a data da destinarsi, gli Ultras hanno deciso di non presenziare più. Troppe le pressioni, o le minacce, di diffide arrivate sulla testa degli anconetani se avessero proseguito questa protesta.


"La situazione per noi è ormai insostenibile — scrivono in un comunicato —. Da Fermo ad oggi abbiamo subito e finiamo di subire in questi giorni, quaranta diffide e più, tutte con obbligo di firma e tutte superiori a tre anni, che si andranno a sommare a quelle che già avevamo. I procedimenti penali aperti nei nostri confronti non si contano più, arresti, perquisizioni domiciliari a distanza di mesi dopo che i soggetti erano già stati identificati,denunciati e diffidati; volanti che ti vengono a prendere a casa se salti una firma (cosa unica in Italia)".


Dalla prima volta, lo scorso anno in Eccellenza a Montegranaro, all’ultima domenica scorsa fuori dal Benelli di Pesaro. Per ogni trasferta che veniva vietata, la Curva Nord si è messa in marcia ed è rimasta fuori dai vari stadi, sotto gli occhi, spesso troppi, delle forze dell’ordine. Ma è in questo 2011 che si è arrivati all’apice della repressione.


ComplicI gli incidenti con la polizia prima del derby di Coppa Italia contro la Sambenedettese e soprattutto i fatti di Rimini sui quali ancora i tifosi aspettano si faccia chiarezza. "Continuare in questo modo — spiegano gli Ultras dorici — sarebbe stata una lenta agonia che avrebbe portato alla morte del movimento che con tanto sacrificio abbiamo creato e cercato di portare. Impiegheremo tempo per ricostruire, per fare aggregazione e per coltivare ancora in maniera più forte e determinata il nostro amore per la maglia biancorossa".


In attesa che il clima si ammorbidisca e che i divieti cessino, l’Ancona in casa avrà come sempre il supporto del pubblico amico, mentre fuori casa avrà l’obbligo di vincere per la propria tifoseria.