Fair play, Diego sbaglia il rigore che non c’era. Premiato

Il 13enne della Giovane Ancona andrà a San Siro ospite della Federazione

Diego Malatesta, il giovane campione di fair play

Diego Malatesta, il giovane campione di fair play

Ancona, 12 novembre 2016 - Un bel gesto di fair play val bene un regalo. E che regalo. Un biglietto gratis per assistere a Italia-Germania, a San Siro, direttamente dalla Federazione. È quello che ha ricevuto Diego Malatesta, un giovane giocatore della Giovane Ancona che nel mese scorso, nel derby Nuova Folgore-Giovane Ancona (campionato Cadetti 2003), ha calciato fuori, volutamente, un calcio di rigore sul risultato di 0-1 a favore della propria squadra.

Il motivo? Perché secondo il ragazzino anconetano il rigore non c’era. Un vantaggio non sfruttato dal giovane attaccante dorico, 13 anni, che poteva spianare la strada verso la vittoria alla propria squadra. Che alla fine è arrivata lo stesso, ma nel modo più leale possibile. Perché Malatesta ha guardato compagni e allenatore e l’intesa di sbagliare è arrivata subito. Una storia che ha fatto scalpore, in positivo, perché non se ne vedono molte in giro. Anzi una rarità, dai giovani ai grandi, ai campioni, i primi che devono dare esempio.

Il bell’esempio - che ha fatto il giro del Bel Paese con il giovane sotto i riflettori dei mass media - è arrivato presto anche nel palazzo della Figc. La Federazione Italiana Gioco Calcio ha dimostrato grande attenzione e sensibilità sul tema dell’etica sportiva decidendo così di ospitare il giovane Diego a San Siro per la gara Italia - Germania che si giocherà martedì.

Si chiude così il cerchio su questa bella storia di fair play di questo baby campione della Scuola Calcio Giovane Ancona del presidente Diego Franzoni e che ha in Sergio Schiavoni il presidente onorario e main sponsor. «Non è il primo caso (gli altri due della Giovane Ancona Tommaso Curzi e Luca Impiglia, ndr), ma il terzo nella nostra società – racconta Maurizio Lucarini, al primo anno da responsabile tecnico della Giovane Ancona -. Con questo non è che noi siamo infallibili, ma i nostri ragazzi stanno recependo il messaggio della sportività». Una battaglia portata avanti dalla Figc da lungo tempo. «La Federazione ha spinto molto e da tanto su questa politica. I ragazzi devono capire che l’importante non è sempre vincere. O meglio, lo è vincere in modo pulito».