Truffe online: clonavano carte di credito e le svuotavano sui siti di poker

La tecnica permetteva di mobilitare il denare lasciando poche tracce. Due arresti

Una persona al computer

Una persona al computer

Osimo (Ancona), 22 novembre 2014 - Carte di credito clonate e svuotate sui siti di scommesse e giochi on line, poker su tutti. È la nuova tecnica dei pirati del credito, truffatori specializzati nella duplicazione dei codici delle carte di pagamento, capaci di alleggerire conti correnti e mobilitare soldi in breve tempo lasciando poche tracce, difficili da identificare. Quando le vittime scoprono la truffa, di solito è già tardi. I soldi si sono volatilizzati dai propri conti e materializzati chissà dove. L’articolata attività di indagine del “gruppo di lavoro” costituito ad hoc da diverso tempo dai Carabinieri della Stazione di Osimo ha mantenuto alta l'attenzione ai rischi di truffe di ogni genere, effettuando una serie di accertamenti finalizzati in particolare alla prevenzione delle truffe in "rete".

Le indagini hanno permesso di scoprire e smascherare diverse truffe on line poste in essere da ben 8 persone, molte dei quali pregiudicati e facenti parte di due diverse organizzazioni criminali operanti nell’hinterland napoletano nonché da esponenti con legami anche nei paesi dell’Est, come la Romania, che realizzavano i loro "illeciti affari” utilizzando proprio la rete internet. Gli investigatori hanno accertato che gli indagati, dopo essersi procurati i codici d’accesso delle carte di credito intestate alle vittime, carpiti in modo fraudolento, li avevano illecitamente utilizzati per effettuare scommesse online su conti gioco intestati a loro ed a diversi prestanome. 

Infatti una delle più spiacevoli e pesanti esperienza è capitata ad una signora osimana che nel mese di giugno, come già accaduto ad altre persone ma per piccole somme di denaro, aveva sporto denuncia alla Stazione di Osimo, dopo essersi accorta che il credito della propria carta Postepay era stato prosciugato. Nel conto postale della quarantaseienne erano entrati due truffatori informatici, verosimilmente  appartenenti ad una vera e propria organizzazione criminale, che erano riusciti a clonare e svuotare la Postepay dell’ignara donna dopo aver violato i codici di accesso appropriandosi di tutto il  saldo rimasto. 

Tutto inizia il 18 giugno di quest’anno, quando la signora si accorge che la carta è vuota. Aveva effettuato un acquisto, ma al momento di pagare, la carta è risultata scarica: le erano stati soffiati ben 1.500 Euro, frutto di lavoro e sacrifici. Una volta superato l’imbarazzo per la brutta figura fatta nel negozio, la signora non si è persa d’animo e il 24 giugno si è presentata dai Carabinieri di Osimo a sporgere denuncia. Le indagini hanno permesso di scoprire entrambi i truffatori, che nel giro di pochi giorni avevano fatto quattordici pagamenti on line con la carta prepagata di proprietà della donna, effettuando altrettante ricariche su conti giochi risultati intestati a fantomatiche persone che mai e poi mai sarebbero state identificate perché inesistenti.

Gli investigatori grazie anche a minuziose indagini di natura telematica autorizzate ed effettuate in perfetta sinergia con la locale Autorità Giudiziaria, sono riusciti a smascherare i due truffatori: questi dopo aver effettuato le ricariche su conti giochi intestate a “fantasmi”, eseguivano giocate “collusive” atte a favorire i propri conti giochi riversando su di questi consistenti somme di denaro che, solo nella stessa giornata in cui hanno effettuato i versamenti fraudolenti in danno della quarantaseienne osimana, hanno prelevato con le carte postepay ad essi intestate e rinvenute nelle loro disponibilità, complessivamente 11mila euro.

Al termine delle indagini sono stati indagati e deferiti alla  locale Autorità Giudiziaria, per il reato di truffa a mezzo internet ed altro, due cittadini italiani: C.G., maschio, gravato da precedenti e pregiudizi penali per analoghi, di anni 33, coniugato, disoccupato, di origini emiliane; nonché T.C., femmina, di anni 24, nubile, disoccupata, di origini campane, gravata anch’essa da precedenti specifici. Sul loro conto gli inquirenti stanno continuando a “scavare” anche con indagini patrimoniali ed al fine di  attribuire agli stessi anche la paternità di ulteriori reati e raccogliere quanti più elementi e dati di fatti possibili al fine di procedere ad eventuale sequestri preventivi.