Truffa del pesce congelato, 19 indagati

L’accusa: merce acquisita in modo fraudolento e riciclata nella grande distribuzione

Ancona, 19 indagati per la truffa del pesce surgelato nell’ambito dell’operazione ‘Fish Frode’, condotta dalla polizia (Foto di repertorio Emma)

Ancona, 19 indagati per la truffa del pesce surgelato nell’ambito dell’operazione ‘Fish Frode’, condotta dalla polizia (Foto di repertorio Emma)

Ancona, 30 giugno 2016 - Scoperta la truffa del pesce congelato. Con la notifica del provvedimento di conclusione delle indagini a 19 indagati, si è conclusa l’operazione ‘Fish Frode’, coordinata dal sostituto Procuratore Irene Bilotta della Procura della Repubblica di Ancona e condotta dalla Squadra Mobile sezione Criminalità Organizzata e dalla Sezione Investigativa della Polizia Marittima e di Frontiera.

Ai principali indagati è stata contestata l’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe ai danni di aziende italiane ed estere operanti nel settore alimentare e di prodotti ittici congelati.

Secondo gli elementi raccolti nelle indagini, iniziate nel 2014, alcuni soggetti avrebbero acquisito in modo fraudolento merce che poi sarebbe stata riciclata nella grande distribuzione. Il tutto attraverso la ‘clonazione’ di società per azioni operanti nel settore alimentare.

Le prove sono state acquisite attraverso numerose intercettazioni telefoniche e ambientali, servizi di osservazione e controlli in diverse regioni italiane.

Decine le denunce presentate dalle parti lese, numerose le dichiarazioni di persone informate sui fatti, che hanno permesso di operare numerosi arresti in flagranza e sequestri.

Il gruppo criminale, secondo l’accusa, disponeva di magazzini, uffici, aziende compiacenti o appositamente costituite mediante dei prestanomi, logistiche attrezzate con celle frigorifere, furgoni, schede telefoniche e indirizzi telematici artificiosi.

Le società danneggiate sono italiane, alcune anche molto note, ma anche straniere, del Regno Unito, Olanda, Isole Faroer, Irlanda e Spagna. Da questi Paesi sarebbero stati acquisiti mediante truffe, prodotti ittici che confluivano ad Ancona, a San Benedetto Del Tronto oppure in Puglia, per poi essere venduti.

Le truffe sarebbero state portate a termine contattando telefonicamente o con mezzi telematici le aziende fornitrici mediante la spendita di nomi di società clonate o compiacenti.

Nella seconda fase la merce veniva ritirata in appositi magazzini e logistiche specializzate nel settore del freddo per essere successivamente spedita.

Ora gli indagati hanno 20 giorni di tempo per produrre memorie o per richiedere l’interrogatorio. Il Giudice per l’Udienza Preliminare deciderà successivamente se rinviare a giudizio o prosciogliere gli indagati dall’accusa.